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Da stadio a centro polifunzionale: così la Roma Nuoto vuole cambiare il Flaminio

Stadio Flaminio
In attesa del progetto della Lazio, Cittaceleste è in grado di svelarvi quello della Roma Nuoto per la riqualificazione dello stadio Flaminio
Michele Cerrotta

Andrà in scena lunedì, non più alle 15:30 ma alle 18:00, il primo incontro tra la Lazio e il Comune di Roma per lo stadio Flaminio. Non una presentazione ufficiale, ma un primo contatto per discutere il progetto di riqualificazione ideato dalla società biancoceleste. Intanto, dopo la sentenza del Tar, è arrivato il nuovo piano della Roma Nuoto, che negli scorsi giorni ha depositato il progetto al Campidoglio. Tale piano prevede di portare a termine i lavori in un anno e mezzo o due dal momento della stipula dell’accordo, per un investimento totale stimato in 55 milioni di euro e andrebbe a coinvolgere anche l’area immediatamente adiacente allo stadio, che - come appreso dalla nostra redazione - vedrebbe aumentare la propria funzione polisportiva. Ma come cambierebbe il Flaminio? Di seguito la spiegazione passo per passo.

La struttura

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L’esterno dello stadio rimarrebbe intatto, seppur ristrutturato, non andando a cambiare quindi in alcun modo l’opera ideata da Nervi. A cambiare sarebbe invece l’interno, con una divisione su due livelli pensata per rendere il più possibile polifunzionale il Flaminio, senza andare a eliminare il rettangolo verde ma anzi mantenendolo e rendendolo potenzialmente sfruttabile anche per concerti, spettacoli e manifestazioni estive.

Criticità superate

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Rispetto al piano già bocciato nella vecchia Conferenza di Servizi sono state apportate alcune importanti modifiche al progetto, sfruttando ciò che c’è sotto lo stadio. Nei sei metri di terreno al di sotto del campo, infatti, è presente esclusivamente terreno di riporto: un dettaglio che permette di andare in profondità senza rischiare di trovare reperti di interesse archeologico e doversi fermare. E proprio da questo bisogna partire per capire l’idea dietro i due differenti livelli all’interno dello stadio.

Primo livello: campo di calcio

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Il livello più alto è inevitabilmente quello del campo di calcio. Si prevede di rialzare, rispetto allo stato attuale, il terreno di gioco andando a ridurre la capienza degli spalti ma rispettando gli standard FIFA e UEFA per il rettangolo verde. Il campo poggerebbe su una base in legno amovibile e sarebbe utilizzabile dalle scuole calcio anche con la possibilità di creare tre campetti di allenamento sfruttando il terreno di gioco in orizzontale. Ma, allo stesso tempo, l’obiettivo prefissato è quello di portare le squadre femminili professionistiche della Capitale (tra queste anche la Lazio Women), nonché le nazionali femminili di calcio e rugby, a giocare al Flaminio per gli incontri continentali (coppe europee e partite delle nazionali).

Livello intermedio: non solo piscina

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Al di sotto del terreno di gioco, il progetto prevede la realizzazione di spazi sportivi - e non solo - a partire ovviamente da una piscina Olimpica da dieci corsie. Ma non c’è solo il nuoto nei piano: è prevista infatti anche una pista di Hockey e pattinaggio su ghiaccio, così come quattro campi da padel e una zona destinata a esercizi commerciali.

I vecchi spazi: tribune e curve

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Previsto ovviamente anche il ripristino delle zone sotto le tribune, con il recupero di tutti gli spazi sportivi: Piscina Nervi e palestre di boxe, scherma, danza e atletica, con quest’ultima che potrebbe anche diventare un centro dedicato alla fisioterapia. Altri locali, quelli nella zona delle due curve, sarebbero invece destinati ad alcuni piccoli negozi di quartiere.

I parcheggi e le aree esterne

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Nei piani anche la costruzione di alcune aree di parcheggio per un totale - tra posti certi e altri da definire - di circa 1500 posti auto nelle immediate vicinanze dello stadio. Lo spazio immediatamente esterno sarebbe a sua volta riqualificato, con una nuova pavimentazione, aree verdi, zone destinate ai bambini e non solo.

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