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Sarri
Seconda giornata di Champions League ormai alle porte per la Lazio. I biancocelesti sono di scena a Glasgow contro il Celtic dopo l'esordio all'Olimpico contro l'Atletico, culminato con l'ormai già storico gol di Provedel allo scadere. Per la squadra di Sarri, anche a causa del complicato avvio in campionato, l'Europa rappresenta un'ottima opportunità di riscatto nel cercare nuovi stimoli per il proseguo della stagione. Direttamente dal Celtic Park, è intervenuto in conferenza stampa Maurizio Sarri per rispondere alle domande dei cronisti presenti.
Che ne pensa della valutazione sulle sue parole?
"Siamo qui per una partita di Champions. Siamo nel top delle manifestazioni per club al mondo, mi sembra irrispettoso parlare di altro. Qui è così, non mi interessa parlare di altro. Comunque da qui in avanti risponderò a monosillabi se le frasi vengono interpretate. Poi starà a voi capire".
Può essere una partita per un centrocampo più fisico?
"Non è una partita fisica. Il Celtic è la squadra meno fisica del girone: hanno grande intensità, dinamismo e qualità".
Questa gara può essere quella del riscatto?
"No, questa gara ha storia a se. Siamo in Champions, non c'è nulla da riscattare in Champions. Per essere competitivi fino alla fine in questo girone vogliamo portare via un risultato. Non cerchiamo storie o motivazione forte. La Champions è la manifestazione per club più importante al mondo. Facendo risultato potremmo arrivare alla sesta partita con ambizioni di passaggio del turno".
Lo scorso anno seconda del girone aveva parlato, post Midtjylland, di germe. A distanza di un anno c'è ancora o è cambiato?
"No, all'interno del gruppo c'è un bel clima e anche un bell'atteggiamento in allenamento. Ci fa essere fiduciosi ma anche preoccupati perché non capiamo cosa ci può essere successo. Io un'idea la ho ma non la dico a voi, la dirò ai calciatori".
Hanno detto che vorranno dominare la gara: secondo lei sarà un braccio di ferro?
"Noi non siamo tattici, ma strateghi: se abbiamo atteggiamenti diversi è perché ci hanno messo sotto. Nel momento dell'impatto conta di più la personalità e le motivazioni: domani sarà importante impattarle in maniera seria. Cosa che abbiamo fatto anche a Milano, lì ci è mancata dopo. La squadra a Milano mi era piaciuta per personalità, anche per aver reagito al gol del vantaggio. I segnali di non solidità si sono visti quando ci hanno messo sotto".
Lei crede davvero che il Celtic possa essere la squadra più forte del girone?
"Quelle partite che ho visto mi hanno dimostrato che sono pericolosissimi per dinamismo e rapidità. Dal punto di vista tecnico mi ha sorpreso perché hanno valori tecnici non indifferenti. Ho visto anche la prima di Champions e il primo tempo in parità numerica si meritavano anche di più".
Cosa ne pensa dell'allenatore che lei ha incontrato quando allenava il Leicester?
"Questo è un team diverso dal Leicester, con più velocità e qualità. Lui è un grande allenatore, ha lavorato e fatto un’ottima carriera. Il Celtic può essere la mina vagante del girone".
Ha dubbi nei vari reparti? Che centrocampo possiamo vedere, molto qualitativo?
"L'opzione può essere quella o esattamente il contrario. Non lo so neanche io: non ho ancora pensato a chi può giocare".
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