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Lazio-Marsiglia
Continua a suscitare polemiche la quanto mai discutibile decisione del Ministro degli Interni francese alla vigilia di Marsiglia-Lazio. Domani sera al Velodrome di Marsiglia andrà in scena la quarta giornata di Europa League. E i padroni di casa ospiteranno i biancocelesti in una gara decisiva per il futuro nella competizione di entrambe le squadre. Come all’andata era accaduto ai tifosi francesi, allo stesso modo la trasferta era stata vietata ai tifosi biancocelesti. Ma il governo transalpino ha deciso di non fermarsi qui e andare oltre. Con un’ordinanza firmata nei giorni scorsi, infatti, Gérald Darmanin ha vietato l’accesso sul territorio francese a tutti coloro che si dichiarino tifosi biancocelesti nella giornata di oggi e di domani. Una decisione forse senza precedenti, dettata da una generalizzazione inaccettabile.
La ragione, secondo quanto si legge sull’ordinanza, sarebbe da ricercare nei “ricorrenti comportamenti violenti tenuti da certi tifosi nei pressi dello stadio e nei centri delle città che ospitano le partite”. O, ancora, nella “ripetuta intonazione di canti fascisti e l'esibizione di saluti romani”. Una generalizzazione quanto mai pericolosa che ha subito suscitato una dura risposta della Lazio e anche il commento di diversi esponenti del mondo della politica e del giornalismo nelle ore immediatamente successive alla decisione. E che, oggi, è stata affrontata anche alla Camera dei Deputati.
In un passaggio del suo intervento di oggi, infatti, il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Francesco Lollobrigida ha commentato così la vicenda. “In Francia i tifosi della Lazio non potranno andare a vedere una partita di calcio perché presuntamente le migliaia e migliaia di tifosi sono considerati tutti fascisti, mentre in Italia possono arrivare 6mila francesi a ballare e a drogarsi senza che nessuno li fermi.Ma che Nazione autorevole sarebbe questa? Quale sarebbe l’autorevolezza di questa Nazione in Europa se veniamo trattati in questo modo?”.
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