Da pochi mesi ha appeso gli scarpini al chiodo, e ora è uno dei talent di Dazn. E’ stato capitano della Lazio, si è affermato definitivamente in biancoceleste conquistando anche la maglia della Nazionale. Marco Parolo ha vinto diversi trofei con la squadra più gloriosa della Capitale, ed è rimasto legatissimo al mondo laziale. Ora è uno dei commentatori più apprezzati del campionato italiano. Nel tardo pomeriggio è intervenuto a CittacelesteTv per commentare l’avvio di stagione dei suoi ex compagni di squadra che fin qui - al di là del netto successo nel derby contro la Roma - non hanno particolarmente impressionato.
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Marco Parolo sposa la tesi di Sarri: Alla Lazio non c’è la mentalità vincente
L'ex capitano commenta l'avvio di campionato dei suoi ex compagni e fa un'ammissione: negli anni scorsi non siamo stati un gruppo vincente
“La mia vita è molto più rilassata - ha sottolineato Marco Parolo - ho aperto un nuovo capitolo della mia vita. Nel momento in cui ho deciso di smettere, ho sentito che quello era il momento giusto per farlo. Ho avuto la possibilità di iniziare un nuovo percorso in tv, e seguo da vicino la mia scuola calcio in provincia di Varese. Ogni tanto c’è anche Lulic che mi dà una mano, a fine anno faremo il corso Uefa A a Coverciano per diventare allenatori. Siamo stati sfortunati al momento dell’addio, perché allo stadio non c’era il pubblico. La sera del derby ho capito per la prima volta quanto la gente mi amasse; è stato un gesto spontaneo, e per questo ancor più apprezzato. Alla fine, mi sono anche commosso“.
“Non credo che nella Lazio non ci siano giocatori adatti per attuare il modulo di Sarri: quando uno è giocatore, sa adattarsi a qualsiasi tipo di modulo. Alla Lazio manca la mentalità vincente. In questo ha ragione Sarri. Io lo posso dire perché sono stato a Formello fino a qualche mese fa. La mentalità alla Lazio deve essere costruita. Noi non eravamo un gruppo vincente. Negli anni abbiamo vinto qualcosa, ma abbiamo sicuramente raccolto meno di quanto avremmo potuto raccogliere. Qui a Roma, se vinci qualcosa, se ne parla per settimane. Quando da bambino andavo a vedere le partite del Milan, mi accorgevo che tre giorni dopo un grande trionfo era tutto finito. Era tutto alle spalle. Qui se vinci un derby dura per settimane“.
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