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Capello: “Lazio squadra in costruzione. Penso che per Baroni…”

Fabio Capello
Le parole dell'ex allenatore sulla stagione in partenza e sulle favorite per la vittoria finale a poche ore dal via ufficiale del campionato
Edoardo Benedetti Redattore 

L’ex allenatore Fabio Capello, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ha fatto il punto sul campionato in partenza, parlando anche della Lazio e delle sue possibilità stagionali. Queste le sue parole.

Capello, l’Inter è ovviamente favorita. Ha un punto debole?

Sulla carta no, ma forse gli manca un centrale che possa giocare al posto di Acerbi, che ha notevole intelligenza tattica e guida bene la difesa. Per il resto, l’Inter è ancora la squadra più attrezzata. Bisogna vedere se i trascinatori nell’anno dello scudetto (mi riferisco soprattutto a Lautaro, Barella e Calhanoglu, cioè quelli che hanno fatto la differenza) hanno ancora la voglia di spingere tutti i compagni a vincere ancora. Non è una cosa scontata. E comunque non ci sarà quella distanza abissale dalle rivali”.

Quali sono le squadre che inseguono più da vicino?

Il Milan è la formazione che può accorciare i tempi per tornare a vincere. Il problema è il filtro a centrocampo: troppo spesso l’anno scorso quando i rossoneri perdevano palla, gli avversari arrivavano in porta. È successo anche qualche sera fa con il Monza nel Trofeo Berlusconi. Hanno preso Fofana proprio per questo”.

Hanno cambiato allenatore Milan, Juve e Napoli. Chi riuscirà a incidere più in fretta tra Fonseca, Motta e Conte?

Dipende anche dai giocatori. Conte si è già lamentato, gli servono Lukaku e altri rinforzi. Dice che la rosa è incompleta. Le prime partite possono dargli indicazioni utili. La Juve ha mandato via giocatori importanti e ha escluso Chiesa dal progetto. È arrivato un allenatore nuovo con idee chiare, ma bisogna vedere se queste idee sono sufficienti e se i nuovi acquisti meritano di indossare la maglia bianconera. Alla Juve non basta il piazzamento Champions, bisogna lottare per vincere”.

Quale acquisto estivo può fare la differenza in modo più evidente e più rapidamente?

Zielinski mi è sempre piaciuto, all’Inter sarà prezioso. Ma il primo nome è Morata: ha forza ed esperienza. Saprà sostituire Giroud in modo diverso e sarà importantissimo in tutti i momenti della gara”.

L’Atalanta può puntare davvero allo scudetto?

Purtroppo gli mancano due giocatori importanti come Scalvini e Scamacca e forse andrà via Koopmeiners. Ma lo spirito è grandissimo e si è visto anche contro il Real Madrid. Sarà sicuramente competitiva e se recupera il vero Zaniolo avrà un giocatore che può fare la differenza. Mentre Koopmeiners, se si trasferirà a Torino, potrà dare al centrocampo della Juve quel peso specifico che è mancato l’anno scorso”.

Le romane possono inserirsi nella volata per la Champions?

Le vedo staccate e non attrezzate per il vertice. Sono due squadre in costruzione, un banco di prova per De Rossi e anche per Baroni”.

Quale squadra può essere la sorpresa del campionato?

Sono curioso di vedere la Fiorentina. La base è ottima grazie al gran lavoro di Italiano ed è arrivato un tecnico ambizioso come Palladino. Vediamo cosa riuscirà a tirare fuori a livello di risultati e di gioco”.

Dal punto di vista tattico ci potranno essere novità significative?

Spero di non vedere tanti passaggi all’indietro o laterali come negli ultimi anni. Mi auguro che venga proposto un calcio che ci non ci annoi, ma che ci trasmetta entusiasmo. L ’ispirazione deve arrivare dalla Spagna che ha vinto l’Europeo: questo deve essere il nuovo verbo”.

Quale giovane può fare il salto di qualità definitivo?

Ne indico due. Il primo è ancora giovane, anche se non giovanissimo, ed è Leao: il portoghese non ha più tempo, deve imporsi definitivamente e non accontentarsi. Il secondo è Yildiz, che ha fatto un buon Europeo e può puntare a imporsi con una maglia pesante”.

Sarà ancora un campionato “spaccato” in due: i più ricchi nella colonna di sinistra e gli altri a destra?

Non so. Mi incuriosiscono il nuovo progetto tecnico dell’Udinese e il Genoa, che ha fatto bene l’anno scorso ma ha cambiato tanto”.

Che cosa le piacerebbe vedere in questo campionato?

Che i giocatori non si buttino per terra, all’Europeo il gioco scorreva. Vorrei che gli arbitri andassero in questa direzione. Il calcio è agonismo”.

Che cosa dovrebbero imparare le squadre italiane dopo l’esperienza dell’Europeo?

Serve coraggio per le giocate verticali. Con il tocco orizzontale o all’indietro spesso ci si toglie solo la responsabilità di fare un passaggio più rischioso”.

Quanto incideranno le coppe europee sul campionato?

Molto. E il rendimento dipenderà dalla lunghezza della rosa e dagli infortuni che spesso sono imponderabili”.