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Buffon racconta Sarri: “Se non può lavorare a modo suo si avvilisce”

redazionecittaceleste

Le sue parole

Si dice spesso, di Sarri, che sia una allenatore molto integralista e poco incline agli adattamenti. La filosofia è quella, prendere o lasciare. Qui allaLazio, a ben vedere, sta dando prova di grande elasticità e spirito di adattamento: con il gruppo si è creato un rapporto di dare ed avere, una propensione unanime al bene comune. Il lavoro fatto su Luis Alberto, probabilmente, ne è l'emblema. Da escluso perché inadatto al ruolo di mezzala, a di nuovo protagonista e punta di diamante.

Ma certe etichette difficilmente si scrostano, specie se in passato si è data una certa dimostrazione di sé. Le parole di Gianluigi Buffon, in tal senso, sono emblematiche. Il portiere del Parma - ex Nazionale e Juventus tra le altre - è stato ospite di Tiki Taka e tra le altre cose ha avuto modo di parlare di Maurizio Sarri in relazione alla sua stagione in bianconero. Quando Buffon, era il numero 12 della Signora - di ritorno dalla sua esperienza annuale al Psg - alle spalle di Szczesny.

Le sue parole su Sarri: "Il mister ha avuto tante difficoltà. È un rapporto che aveva già difficoltà iniziali. Quando è arrivato ha avuto qualche piccolo attrito con qualcuno e questo ha fatto in modo che la scintilla non scattasse. Penso che il tipo di lavoro che era abituato a fare e pensava di poter svolgere alla Juve si è accorto che avrebbe dovuto rivederlo e mediare. Perché spesso in certe squadre deve mediare". Un passionale del calcio, Sarri, se le cose non vanno non lavora bene. "E questa cosa per lui è avvilente - ha spiegato Buffon - E lo si vedeva che non aveva quell'entusiasmo che di solito uno di lui ha".