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Lazio-Torino
di Giulia Benedetti
La prima volta non si scorda mai. La Lazio fu costretta ad attendere più di sei anni per ottenere il primo successo sul campo del Torino. Era la stagione 1935-36, il Torino non era ancora il Grande Torino, la Lazio era in rampa di lancio per diventare una delle migliori formazioni del campionato. Il Presidente Eugenio Gualdi - dopo aver portato avanti una campagna acquisti faraonica durante l’estate del 1934 - continuò a rafforzare la squadra biancoceleste anche l’anno successivo con gli acquisti di Zacconi, Monza, Camolese, D’Odorico e Visentin. Ma le punte di diamante della Lazio sono due, e sono considerati due dei più forti attaccanti d’Italia: Silvio Piola e Felice Levratto.
L’ 8 dicembre 1935, nel giorno dell’Immacolata, la Lazio si presenta a Torino con una formazione di livello: Blason schierato tra i pali, Zacconi e Monza sono i terzini, Tipo Viani è il centromediano metodista con Baldo - vincerà la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Berlino un anno dopo - e Turchi schierati come mediani di sostegno. I cinque giocatori della linea offensiva sono Visentin, Bisigato, Piola, Uneddu e Levratto. Un attacco stellare! La squadra è allenata da Walter Alt - un ex calciatore cecoslovacco nato in territorio austro-ungarico - che visse tre stagioni sulla panchina della Lazio; la prima da subentrante, la seconda completa, la terza interrotta per l’esonero a tre giornate dal termine. Ma è proprio in questo campionato che la Lazio colse il suo primo successo sotto la Mole.
Il Torino parte all’attacco, ma la Lazio riesce a controllare le offensive degli avversari. La squadra biancoceleste dopo venti minuti sblocca il risultato con un gran tiro al volo di Bisigato. La reazione dei granata è incisiva, ma le finalizzazioni a rete sono tutte neutralizzate dagli interventi di Blason, in particolare stato di grazia. La Lazio resiste al ritorno del Torino, e dopo l’intervallo trova il gol del raddoppio grazie a Visentin, dopo un'azione impostata da Piola e rifinita da Levratto.
La prova dei biancocelesti è impressionante, i giornali - all'indomani - non possono non elogiare la prestazione della Lazio. “Ma al di sopra del fatto di cronaca - scrive la Gazzetta dello Sport il giorno successivo - v’è l’impressione destata dalla gara. E questa è tale da legittimare completamente il successo della Lazio, senza sminuire la reputazione del Torino. Non c’è stato cioè un declino dei granata, ma un’autentica rivelazione di potenza e di positiva capacità di gioco da parte di una Lazio armoniosa, sicura e in condizioni di splendore. É toccato al Torino sperimentare questa nuova concorrente ai posti d’onore del campionato“.
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