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Baroni fa 500 in panchina con una vittoria: la sua Lazio ha già un’identità precisa

Baroni
Idee chiare e tanto lavoro: Baroni spazza via lo scetticismo iniziale e festeggia con una vittoria le sue 500ª panchina tra i professionisti
Edoardo Benedetti Redattore 

Il suo arrivo nella Capitale è stato accolto con scetticismo, spazzato via dopo appena sette partite ufficiali. La sua Lazio ha già un'identità ben precisa: aggressiva, intensa, verticale e dinamica. Marco Baroni si è goduto la sua panchina n° 500 tra i professioni a Torino, celebrandola con una vittoria importante. La prima esterna stagionale in Serie A, sul campo di una squadra che alla vigilia della gara era imbattuta e prima in classifica. Un bel regalo per chi ha lavorato a testa bassa per onorare il recente passato: "Questa è la squadra qualitativamente più importante che ho allenato. Prima di me qui ci stava un signore di nome Maurizio Sarri, che ha fatto un percorso importante. Non posso farci niente, se non lavorare a tata bassa con la mia squadra e con il mio gruppo". 

È sempre lì che batte il tasto Baroni, attraverso il lavoro si ottengono le giuste prestazioni, anche se a volte ci si imbatte in qualche risultato bugiardo. "Ci mancano i punti di Firenze dal punto di vista della prestazione, ma quel dolore ci è servito" - ha ribadito da Torino. Se da un lato la Lazio incassa ancora due gol, dall'altra è una macchina offensiva quasi perfetta, in linea con le sue richieste: "Voglio trasmettere la mia incoscienza, chiedo coraggio, ritmo e spettacolo. È la nostra nuova forte identità, una proposta che risponde alla gente e al cambiamento del calcio". Idee chiare e risultati, mica male per iniziare la sua prima grande avventura a 61 primavere.