“Il rammarico c’è per come è maturato il risultato, abbiamo preso goal a 5’’ dalla fine nel primo tempo a 50’’ dalla fine nel secondo tempo. Normale ci sia rammarico, ma questo c’è anche perché abbiamo la sensazione che avremmo meritato la vittoria. Il goal all’ultimo secondo fa però parte del calcio: ci sono sempre stati e sempre ci saranno, bisogna saperlo accettare. Capisco la rabbia, ma quello che non bisogna accettare sono prestazioni come a Verona e Bologna. Oggi abbiamo giocato contro una squadra forte e lo abbiamo fatto bene. Il centrocampo? Ho deciso ieri sera, in allenamento mi sembravano tutti vivaci. Poi volevo dare anche io continuità nelle formazioni schierate per vedere se viene fuori anche la continuità sulla prestazione.
news
Atalanta-Lazio, Sarri: “Sfortunati, ma fa parte del calcio. Ottima prestazione“
Luis Alberto? Io non ho fatto niente, le magie le fa lui: lo chiamano Mago non a caso. Lo stop di oggi valeva il prezzo del biglietto. La squadra è sempre stata disponibile, ha fatto un po’ di fatica nel pensare a cosa fare. Quando la tattica contava meno ed era più importante giocare si sono viste prestazioni migliori. Ma siamo in crescita, si è visto anche dalla gara di mercoledì. Oggi abbiamo fatto qualcosa in più anche a livello tecnico, non solo di applicazione. Ora sta tutto nel trovare un minimo di continuità. Le prestazioni non possono essere tutte allo stesso livello ma non ci può essere un 100 e un 20: quando non si fa bene serve un 90.
Io sono un perfezionista, non vedrò mai quello che voglio vedere. Ma penso sia la mia forza il voler sempre migliorare. Quanto ci vuole, poi, non si sa: dipende da troppi fattori. Conta il retroterra dei ragazzi, diverso rispetto a quello di Napoli dove la squadra giocava già a 4 ed era offensiva. Il nostro percorso può essere più lungo, ma io spero di non vedere mai quello che voglio, perché significherebbe avere margini di crescita infiniti. Abbiamo giocatori che possono davvero crescere molto, penso a Cataldi che è un giovanissimo a livello di ruolo. Ma sono tanti i giocatori così: anche Sergio. Finisce l’allenamento e sembra sempre potrebbe fare qualcosa in più, come anche Luis Alberto.
Ho scelto due terzini strutturati perché quello più leggero era devastato: non ha dormito dopo la partita di mercoledì e la notte seguente ha partorito la moglie. Era stanco, quindi l’abbiamo portato per necessità numerica, ma era anche giusto non rischiarlo. Era chiaro che negli ultimi minuti l’Atalanta avrebbe fatto la guerra in area, per questo ho messo Muriqi. Ci doveva aiutare a livello di fisicità. Grandi rischi non ne abbiamo corsi, a parte il tiro di Muriel da fuori. Sul goal il tocco di Demiral ci ha tagliato fuori alcuni giocatori, ma non eravamo in affanno”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA