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La singolare ascesa di Dia: da elettricista alla Champions. La Lazio lo aspetta

Boulaye Dia
La scalata di Boulaye Dia nel segno della perseveranza: dai campi di quarta categoria e un passato da elettricista a protagonista in Europa
Edoardo Benedetti Redattore 

Non è mai stato così vicino a vestire la maglia della Lazio, solo un dietrofront clamoroso farebbe saltare un passaggio prossimo alla chiusura. La Lazio si prepara ad accogliere nella Capitale Boulaye Dia, corteggiato e messo in stand-by nel mese di giugno, salvo poi cambiare strategia e ritornare alla carica nei giorni scorsi per il senegalese. Una punta in più per Baroni, una personalità forte, delle volte sopra le righe ma la sua storia parla chiaro. La perseveranza lo ha guidato fin dal primo giorno, quando sognava il grande salto nel mondo calcio.

Nato in Francia da genitori senegalesi, il suo percorso è stato travagliato. Neanche sei anni fa lavorava come elettricista, quando ancora giocava tra gli amatori. L'inizio non è stato proprio bagnato dalla fortuna. A 12 anni la sfortuna vuole che la Renault del papà si rompe mentre Boulaye si dirigeva a Saint-Etienne per un provino con i francesi. Successivamente il Lione lo scarta dopo che le visite mediche evidenziano una strana conformazione del polso. I medici credono che possa arrecare dei problemi durante la crescita.

Il padre si ammala, lui e i sei fratelli vengono chiamati a contribuire al mantenimento della famiglia: è qui che Boulaye fa la spola tra il lavoro di elettricista e in un'azienda manifatturiera a Oyonnax e i campi di settima e quarta categoria. Prova sia con il Plastics Vallée che l'Airbus UK Broughton, squadra nella contea di Flantshire, nel Galles nord-orientale. Il risultato? Viene scartato e ritorna in Francia. 

Il 2017 è l'anno della svolta: riparte dal Jura Sud, squadra di quarta divisione francese. I 15 gol segnati in 21 presenze attirano il Reims, che decide di portarlo in Ligue 1. Al Reims resta tre stagioni, l'ultima (2020/21) è quella dell'exploit. Al termine del girone d'andata è in vetta alla classifica marcatori insieme a Mbappé, con 12 gol segnati. L'annata convince il Villarreal ad investire su di lui 14 milioni. In Spagna corona il sogno di esordire e di segnare in Champions, nella semifinale contro il Liverpool. Poi il passaggio alla Salernitana. Il primo anno è subito protagonista: terzo miglior marcatore con 16 reti, dietro a Osimhen e Lautaro.

Lo scorso anno, poi, la rottura con i campani legata a un mancato trasferimento dell'attaccante in Premier (al Wolverhampton). Mesi da fuori rosa e campionato sotto le aspettative. Ora sogna il rilancio con l'aquila sul petto, un punto d'arrivo per chi ha dovuto conquistarsi tutto dal primo giorno, combattendo la sfortuna e la necessità di badare a una famiglia numerosa.