In procinto dell’inizio del campionato, l’allenatore dell’Empoli Aurelio Andreazzoli ha concesso un’intervista a Fanpage, presentando il campionato ma anche ricordando il passato. Nel mezzo, poi, alcune dichiarazioni rilasciate a Sky che guardano con maggiore attenzione al match di domani contro la Lazio. Di seguito le sue parole.
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Andreazzoli: “Sarò sempre l’allenatore sconfitto il 26 maggio. Su domani…”
Le parole dell’allenatore dei toscani sulla gara contro i biancocelesti ma anche sulla finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013
Sulla partita
“Io mi aspetto di vedere una squadra che abbia voglia di esprimere se stessa nel rispetto degli altri e di quello che sono in grado di fare. Non solo Sarri, ma tutti i tecnici hanno comunque bisogno di tempo per far capire quello che vogliono. In un mese o poco più è complicato per tutti. La mia seconda avventura ad Empoli ha sicuramente un significato particolare: se torni a lavorare dove lo hai già fatto è perché c'è stima e riconoscenza reciproca”.
E, ancora, a Sky:“Cercheremo di farci trovare pronti per affrontare al meglio due avversari (la Juve alla seconda, NdR)che sono più forti di noi. Lavoriamo per tentare di diminuire il gap puntando su situazioni e dettagli. Affrontare squadre di un certo livello può anche essere un’ulteriore motivazione. Se oltre alla prestazione arriva anche il gioco, più o meno collaudato che sia, allora si può provare a fare qualcosa”.
Sul 26 maggio
“La Lazio non mi ha fatto nulla. Ha solo vinto una partita e, all’epoca, noi l’abbiamo persa. Direi che non fu per niente una bella partita. Non hanno meritato loro la vittoria ma non la meritavamo neanche noi, sicuramente. La giocammo male e il risultato è stato che abbiamo perso un derby che metteva in palio una Coppa Italia. Lulic rimarrà sicuramente nella storia per il gol e io lo farò per essere stato l’allenatore di quella Roma. Però è anche necessario dire che non la persi da solo quella partita, altrimenti poi sembra che la coppa l’ho persa da solo. Sicuramente è un rammarico grosso perché si interruppe un ragionamento che avevamo fatto nel corso di quei mesi: quel risultato arrivò e cambiò tutto. Se avessimo vinto sarei rimasto nella storia della Roma, magari anche ritornando a fare quello che facevo prima. Ma purtroppo non è andata così”.
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