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La solita conferenza stampa ad Appiano Gentile. Poi l’insolito viaggio verso Roma. Sentirsi ospite a casa propria. Simone Inzaghi torna nella Capitale, in quella città che lo ha adottato da ragazzo e lo ha fatto diventare uomo. A Roma ha trovato uno scudetto, una panchina, una famiglia. Il suo ritorno all’Olimpico - domani sera - gli regalerà una grande emozione: "So che ci saranno fischi e applausi - ha dichiarato il tecnico dell’Inter in conferenza stampa - fa parte del mestiere. Li accetterò, i tifosi biancocelesti sanno che alla Lazio ho sempre dato tutto me stesso”. Domani sera con la sua squadra dovrà andare alla ricerca di punti importanti per restare in scia del Napoli.
Simone Inzaghi era arrivato a Roma nell’estate del 1999, acquistato dal Piacenza. Era stato lanciato nella squadra biancorossa dall'ex tecnico laziale Beppe Materazzi. Al suo esordio in Serie A Inzaghino segna in extremis il gol del pareggio proprio contro la Lazio, dopo il vantaggio biancoceleste firmato da Dejan Stankovic. La Lazio lo aveva acquistato sotto il suggerimento di Roberto Mancini, e con la supervisione di Sven Goran Eriksson che nella finale della Superocoppa Europea lo schierò titolare relegando in panchina Marcelo Salas. Nella notte di Montecarlo, uno scontro con Jaap Stam, lo escluse quasi subito dalla contesa. Il cileno entrò dalla panchina e firmò l’unico gol della partita contro il Manchester United di Ferguson, regalando alla Lazio la Supercoppa Europea.
Simone Inzaghi è l’uomo dei record. E’ l’allenatore che alla Lazio ha collezionato più presenze: 251 panchine, un primato strappato a un mito come Dino Zoff. Ma nelle sue cinque stagioni laziali - più l’appendice nell’ultima stagione di Pioli - Inzaghi ha infilato una serie di primati significativi: il record di vittorie consecutive, ben dodici, e il record di risultati utili consecutivi in Sere A: ventuno partite di imbattibilità. L’allenatore ha conquistato due Supercoppe Italiane, strappandole dalle mani della Juventus di Allegri, e una Coppa Italia strapazzando in finale l’Atalanta di Gasperini. L’impresa più grande - senza dubbio - è stata quella di riportare un nuovo entusiasmo ricattando l’ambiente laziale. Una medaglia d’oro appuntata sul petto, che nessuno gli potrà togliere.
Alexandra Sasha Colasanti
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