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AIA, eletto il nuovo presidente dell’Associazione Italiana Arbitri

lazio: elezioni all'AIA

Marcello Nicchi non sarà più il presidente dell'Associazione Italiana Arbitri. Oggi si sono tenute le elezioni per scegliere il successore

redazionecittaceleste

ROMA - Anno nuovo vita nuova recita un vecchio detto. E questo discorso, a volte, vale anche nel calcio. Nel prosieguo di questo 2021, all'interno del mondo parallelo a quello del calcio giocato, ci sono stati degli aggiornamenti. Oggi infatti, si sono tenute le nuove elezioni scegliere il futuro presidente dell'AIA. Se fino a poco tempo fa era Marcello Nicchi il numero uno dell'Associazione Italiana Arbitri, ora e nei prossimi tempi sarà Alfredo Trentalange. La vittoria dell'ex arbitro è arrivata grazie all'ottenimento del 60% delle preferenze. Per ottenere la carica sarebbe bastato il 51%. Invece, grazie 193 voti in suo favore, il nuovo presidente dell'AIA è stato scelto con una vittoria schiacciante. I voti indirizzati al vertice uscente, ammontano invece a quota 125. Un distacco di quasi 70 preferenze tra i due candidati.

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LE PAROLE - Al termine delle votazioni, il futuro presidente dell'AIA, Alfredo Trentalange, ha rilasciato alcuni commenti ai cronisti presenti all'evento. Qui il pensiero del nuovo numero uno dell'Associazione Italiana Arbitri:

"Ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile la mia elezione. Il grazie più speciale va a Marcello Nicchi che mi ha insegnato molte più cose di quelle che ci siamo detti. Glielo devo perché ha avuto un percorso pieno di valori e di impegno. Ciò che ha dato a questa associazione resterà per sempre nel mio cuore. Oggi proveremo a fare squadra. Voi siete l'AIA e vi prego di chiamarmi presidente solo in caso di eventuali problemi. Altrimenti chiamatemi semplicemente Alfredo. Qui possiamo lavorare come un gruppo e confrontarci. Fuori saremo dei modelli per chi è più giovane. Dobbiamo restituire ai giovani quello che ci hanno tramandato le persone prima di noi. Non sarà difficile, confido nel fatto che ce la possiamo fare. Siamo degli alberi che possono perdere le foglie ma che mantengono le radici. Cambiare le idee ma mantenendo i principi".