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Nazionale, Tudor: “Croazia-Italia? Per noi gara difficile. Su Modric dico…”

Tudor
Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport l'ex tecnico biancoceleste ha detto la sua in vista della partita tra Italia e Croazia
Edoardo Pettinelli Redattore 

Niente Lazio, solo parole su Croazia-Italia. Igor Tudor torna a parlare, quasi un mese dopo le dimissioni dalla panchina biancoceleste. Al centro dell'intervista, rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, la sfida tra le due nazionali del cuore di Tudor. Da un lato la Croazia, sua terra natale, dall'altra la patria che calcisticamente lo ha adottato: l'Italia.

Tudor, che impressione le ha fatto l’Italia nelle prime due partite dell'Europeo?

"Due impressioni molto diverse tra di loro. Nella prima, contro l'Albania, la prestazione è stata di spessore e la vittoria meritata. Nella seconda, contro la Spagna, la prova non è stata al livello dell'Italia".

Come si spiega un k.o. come quello con la Roja?

"È stato sorprendente, difficile da motivare. La Spagna è fortissima, ma tutti si aspettavano qualcosa in più dall'Italia. Sulle motivazioni tattiche non entro, ma sono convinto che la differenza vista in campo tra le due formazioni non sia reale".

Passiamo alle prime due esibizioni a Euro 2024 della Croazia. Si aspettava di più?

"Senza dubbio. Un po’ tutti i tifosi sono delusi da questo inizio di Europeo perché in due incontri abbiamo raccolto solo un punto. In tutti noi però c'è ancora speranza, voglia di credere che si possa battere l’Italia e andare avanti. Questa squadra dal 2018 ha ottenuto risultati impossibili da ripetere (un secondo e un terzo posto ai Mondiali, un secondo posto in Nations League, ndr) per un Paese di quattro milioni di abitanti. Ecco perché il nostro popolo ha riconoscenza e comprensione per questi ragazzi".

Comprensione, ma non rassegnazione.

"Esatto. Sappiamo che la Croazia non potrà durare per sempre a questi livelli, ma la gente capisce che il gruppo ha sempre dato tutto per il suo Paese ed è pronto a sostenerlo. Contro gli azzurri abbiamo una tradizione positiva e speriamo di rispettarla anche stavolta".

A guidare la Croazia ci sarà ancora Modric.

"Luka ha vinto il Pallone d’Oro, ha fatto la storia del Real Madrid ed è difficile anche contare quante Champions ha conquistato. A 39 anni ha così tanto orgoglio e voglia di fare, che rimane un punto di riferimento per le nuove generazioni. Gli altri guardano un simile campione che si commuove quando sente l’inno, che si sacrifica in allenamento, che si butta su ogni pallone come se fosse l’ultimo e non possono che imitarlo. Il nostro è un popolo che conosce la sofferenza perché ha vissuto la guerra, una tragedia che segna anche chi non l’ha fatta. Perché i valori e i sentimenti provati in quegli anni vengono tramandati".

Per una squadra esperta come la Croazia può essere un vantaggio giocarsi tutto in novanta minuti?

"Fino a un certo punto perché nell'Italia non ci sono bambini, ma giocatori che hanno disputato finali di Champions e vinto l'Europeo. Come spesso succede, a decidere saranno gli episodi. Da allenatore credo sempre nella squadra, nel lavoro settimanale e nel gioco, ma poi c'è anche quel qualcosa di imponderabile che rende questo sport così bello".

Che gara sarà Croazia-Italia?

"Prima di tutto spero che vinca la Croazia. Espressa la speranza del Tudor tifoso, da allenatore penso che sarà un incontro molto difficile perché noi dobbiamo vincere, mentre l'Italia ha due risultati a favore su tre. Un vantaggio non da poco...".

Cosa pensa di Spalletti?

"È uno dei migliori allenatori al mondo e a livello tattico è bravissimo a preparare le partite. Sento sempre dire che per esprimere un certo tipo di calcio siano necessari mesi o addirittura anni di lavoro. Sono tutte palle! E la dimostrazione è proprio Spalletti: alla guida della Nazionale in pochi mesi ha dato un determinato gioco e una mentalità vincente alla squadra. Prima aveva fatto un miracolo con lo scudetto conquistato a Napoli. Gli allenatori forti in poco tempo incidono. Antonio Conte è un altro esempio".

Quali possono essere i protagonisti stasera?

"Chiesa è un giocatore “diverso”: uno che ha strappo, che quando ha spazio sa sempre pericoloso. Nella Croazia dico Modric e spero in un suo gol".