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Tare
Ai microfoni della Gazzetta dello Sport, l'ex direttore sportivo della Lazio, Igli Tare ha detto la sua su Italia-Albania, gara inaugurale degli azzurri a Euro 2024. La carriera dell'ex attaccante vuole che nelle sessantotto partite con la Nazionale albanese non ha mai affrontato l'Italia: "Mai, un sogno irrealizzato, l'Italia è la mia seconda casa, non solo perché vivo a Roma".
Un po' come questa Albania che affronterà l'Italia, no?
“E con l'adesione definitiva all'Unione europea il legame calcistico diventerà ancora più speciale: più albanesi nel vostro campionato, più allenatori italiani in Albania”.
Ma è vero che quando l'Albania affronta l'Italia moltiplica le energie?
“Assolutamente: partita speciale e sabato lo sarà ancora di più. Per l'Albania è solo il secondo europeo, dopo il 2016: un'emozione molto profonda, a Dortmund vedrete il 70% dello stadio con una bandiera albanese. E io ci sarò, ovviamente”.
L'Albania è solo 24ª nel ranking Uefa: una stortura?
“Sabato non conterà nulla. Non immaginate l'attaccamento, la voglia, l'orgoglio che sentono i giocatori: questo conta”.
Dunque non vede l'Italia così favorita?
“Dico no, anche viste le ultime prestazioni. È più esperta, è il suo unico vantaggio: a livello di qualità della rosa, l'Albania se la può giocare alla pari se gestirà bene il fattore emotivo. Servirà l'entusiasmo giusto: non eccessivo, perché ti può bloccare”.
E l'Italia potrebbe essere bloccata dal peso della responsabilità di dover partire bene?
“In tutte e tre le nostre partite la pressione sarà sull'avversaria. L'Albania deve farlo diventare un suo punto di forza”.
La prima gara del girone può indirizzarlo?
“Se la vinci poi ti può bastare pareggiare le altre due per essere quasi qualificato”.
Ha detto "anche viste le ultime prestazioni": non le è piaciuta l'Italia delle amichevoli?
“Non del tutto convincente, ancora: vedo che manca qualcosa a livello di gioco, ma può crescere strada facendo”.
L'Albania può approfittarne?
“L'Albania conosce i punti di forza dell'Italia, soprattutto sulle fasce. E sa di dover fare la gara perfetta: intensità pazzesca e capacità di sfruttare ogni occasione. Ma è in un buon momento: ha giocato un girone di ritorno di qualificazione spettacolare, dominando tutte le partite, e vincere aiuta a vincere. Deve solo alzare un po' il livello di intensità: all'Europeo sarà molto più alto”.
Cosa ha portato Sylvinho?
“Anzitutto un po' di allegria, aiutato dai risultati. Concretezza e poi esperienza e preparazione internazionale sua e del suo staff”.
Punto forte e punto debole?
“Punto forte: in questa squadra non c'è una star, è il gruppo la star. E poi sapere che in campo non sono undici calciatori ma venti milioni di albanesi in tutto il mondo: ognuno darà di più di quello che può dare. Il punto debole: metà squadra ha avuto poco minutaggio in stagione e queste sono partite da intensità molto alta”.
Asslani, Ramadani, Bajrami probabili titolari: possono inceppare il motore del centrocampo dell'Italia?
“Servirà una partita perfetta nelle due fasi, ma di tutti: linee strette, zero spazi sulla profondità o per gli uno contro uno”.
Da ex centravanti: può essere l’Europeo di Broja?
“Farà esperienza, ha tutto per diventare un attaccante di prima fascia a livello mondiale. Ho ancora qualche dubbio sull’atteggiamento: quando è in campo dimostrerà sempre l’umiltà e lo spirito di sacrificio che servono a vantaggio del gruppo, confermerà quello che ci si aspetta da lui. Perché ha caratteristiche rare nel calcio di oggi”.
L’uomo in più nell’Albania?
“Il pubblico”.
E dell’Italia?
“Scamacca: sono curioso, può essere la sorpresa di questo Europeo se confermerà lo stato di forma degli ultimi due mesi”.
Cosa ha portato Spalletti a questa Nazionale?
“Mentalità e sicurezza da vincente, dopo lo scudetto con il Napoli. Sa portare le sue squadre al livello giusto al momento giusto, anche a livello motivazionale. E avrà accanto una figura fondamentale come Buffon”.
Giusta la virata sul 3-4-2-1?
“Viste le caratteristiche di Bastoni e Calafiori Spalletti ha una doppia possibilità. Ma questo modulo difensivo, con un centrocampo produttivo e due esterni di fascia molto veloci mi sembra una buona idea”.
Come vede il duello Scamacca-Djimsiti?
“Vedo che lo vincerà Djimsiti, perché lo conosce bene e sa come prenderlo”.
Da uomo mercato: un giocatore di questa Albania buono per il campionato italiano?
“Mitaj, terzino sinistro. Giocatore d’altri tempi: 20 anni, velocità e tecnica. E anche Muçi del Besiktas: ha talento e classe perfetti per il vostro calcio. O nostro, se preferisce…”.
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