Basterà un pareggio all'Italia di Luciano Spalletti per assicurarsi il primo posto nel girone di Nations League. La qualificazione ai quarti per la Nazionale è già certa, occorre ora solo definire il posizionamento finale. Servirà una prova di livello però contro una Francia vogliosa di riscatto dopo il pareggio contro Israele. Intervenuto in conferenza stampa il ct azzurro ha presentato la partita.
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Nazionale, Spalletti: “Dobbiamo mostrare qualità. Il nostro Sinner? Credo che…”
"Dobbiamo essere una squadra che fa vedere tante qualità senza chiacchierare molto e andando a giocare belle partite. Per giocare bene la partita bisogna avere molti calciatori che sanno interpretare, poi ormai funziona in questa maniera qui, bisogna saper intuire questi spazi che si vengono a creare. Gli spazi si modificano, bisogna giocare in spazi più stretti, serve avere più qualità. Quando vedo giocare il Real Madrid, il Manchester City, mi sembra che la loro dote migliore sia il fare bene ripetutamente le cose normali. Deve essere una normalità ripetuta bene all'infinita. Vedo anche la grande giocata del campione, ma alle grandi squadre vedo la cadenza delle cose fatte con normalità".
Con la Francia sarà la sua ventesima panchina con gli azzurri. Un bilancio?
"Non so qual è il mio bilancio, penso che si sia sbagliata una partita, quella con la Svizzera. Quella è la cosa a cui faccio riferimento, mi reputo responsabile di una sconfitta, per cui abbiamo cercato di fare cose differenti. Si tratta di una partita, le altre bene o male sono state partite come tante, poi non dimentichiamoci mai degli avversari che abbiamo davanti. Abbiamo affrontato squadre fortissime".
Cosa è cambiato?
"Avere il piacere di gioire, veder vincere il proprio compagno. In questo momento la cosa più importante è far sentire che stiamo apprezzando il loro attaccamento alla maglia, il loro spirito e il loro impegno. È una cosa che dobbiamo riconoscere, sono qualità enormi, poi il risultato spesso ne è una conseguenza".
Italia-Francia è una partita che va oltre il calcio.
"Siamo un popolo di pionieri, in tutte le parti dove andiamo troviamo questo abbraccio degli italiani che tengono alle sorti della maglia della nazionale, ci deve rendere ancora più responsabili e forti. Alla Francia gli verrà facile tentare di vincere la partita, noi non dobbiamo fare riflessioni. Sono sicuro che andremo a fare la partita che dobbiamo fare, proprio per dedicarla a tutte quelle persone che ci vogliono bene".
Ha già valutato la condizione dei giocatori?
"Penso sempre allo stesso modo, a volte anche nel nostro campionato ci sono tante partite, però l'affaticamento è spesso mentale, ormai hanno dei muscoli questi ragazzi che sono delle macchine. Quando c'è una squadra che ha molti infortunati è sempre la squadra che ha difficoltà, che ha la pressione e la ruggine dei mancati risultati. La conclusione è che sono convinto che vedremo una palla che viaggia e che va forte".
Può essere la partita di Kean?
"È possibile che possa essere della partita, è uno bravo a tenere palla addosso, a fare la boa che poi aspetta il calciatore a sostegno".
Chi può essere il Sinner della nostra Nazionale?
"È bene non fare mai paragoni, un calciatore che va oltre questa normalità di palleggio. Maldini mi dà l'impressione di avere il colpo facile, la sostanza di poter creare qualcosa di super facile ed esclusivo".
Cosa deve fare da ct per dimenticare la Svizzera?
"Quella sconfitta non me la fa dimenticare niente e nessuno, neanche una qualificazione al Mondiale. Per certi versi fa bene anche portartela un po' dietro, bisogna ricordarsi che se non fai le cose per bene la sassata è sempre dietro l'angolo".
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