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nazionale

Italia, Malagò: “Sembrava Scherzi a parte. E su Gravina dico che…”

Giovanni Malagò
Le parole del presidente del Coni sulla disfatta degli Azzurri agli Europei in Germania: “Spalletti? Ha ammesso errori, no alle dimissioni”
Stefania Palminteri Redattore 

Non solo le parole del Ministro dello Sport Andrea Abodi sulla disfatta Azzurra. Arrivano anche le dichiarazioni del presidente del Coni Giovanni Malagò, intervenuto sulle colonne del Corriere della Sera: “Davanti alla disfatta con la Svizzera ho pensato di essere in una puntata di Scherzi a parte. Mi è capitato di assistere a sconfitte, ovvio. In sport individuali può succedere che il tennista o il nuotatore di turno proprio nel giorno della gara, a causa di un problema fisico o mentale, abbia una pessima prestazione. Ma in uno sport di squadra, con la possibilità di effettuare cinque sostituzioni su undici, la scena mi è sembrata inverosimile”.

Poi, su Spalletti: “È stato onesto nell'ammettere di aver sbagliato e che il mestiere del selezionatore è diverso da quello dell'allenatore. Il c.t. deve saper gestire un gruppo in base alle proprie idee tattiche. Il suo curriculum parla da solo ma è evidente che ha responsabilità”. Sulle dimissioni: “Un attimo. Chi ora le invoca dimentica che lo scorso anno riteneva Spalletti il miglior tecnico a disposizione. Ma se ora Luciano dice di essere pronto a rimettersi in gioco per dimostrare di poter ottenere risultati migliori, chi dovrebbe prendere la decisione di sostituirlo? I vertici federali che sono i primi a essere messi in discussione?”.

Infine, su Gravina e le elezioni federali anticipate: “Non avrebbe potuto dilatare nel tempo questa situazione: l'aria si è fatta irrespirabile. Prima di questa tragedia nazionale, le elezioni federali si sarebbero dovute tenere fra febbraio e marzo del prossimo anno. Le ha convocate invece a novembre, alla prima data utile. Chi arriverà si prenderà le sue responsabilità e deciderà se accordare fiducia a Spalletti oppure fare altre valutazioni. Solo in questo sport esiste una legge non scritta. In caso di disfatta la responsabilità non è solo di chi va in campo ma anche dei dirigenti".