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nazionale
Messi e Mancini
Non chiamatela amichevole solo per il morale sotto i tacchi di tutto l’ambiente Azzurro. La sconfitta contro la Macedonia del Nord ancora brucia, rimanere a casa per il secondo Mondiale consecutivo da qualcosa di neanche lontanamente immaginabile è diventato triste realtà. Se a questo si aggiungono le assenze pesanti di Immobile, Chiesa, Berardi, Insigne tra gli altri, la sensazione non può che peggiorare. A maggior ragione perché a dare il colpo di grazia, ci sarà anche la consapevolezza che la gara di questa sera segnerà la fine di un ciclo, a partire dall’addio di capitan Chiellini.
Italia-Argentina, però, è tutto tranne che una gara amichevole da snobbare. Sarà la Finalissima 2022, la prima edizione di una competizione poco attraente e voluta probabilmente per motivazioni commerciali, è vero. Ma sarà una gara dal grande fascino. Se non altro, per le nazionali che può riuscire a mettere in campo l’una di fronte all’altra questa competizione. Per blasone e storia la sfida è di altissimo livello e sono soltanto quindici i precedenti nella storia tra le due nazionali. Di questi, solo cinque prima di quello di stasera sono andati in scena in competizioni ufficiali. Italia e Argentina si sono infatti affrontate per cinque Mondiali di fila e poi più nulla.
Il primo confronto nel 1974 in Germania Ovest, con un pareggio ai gironi che contribuì all’eliminazione Azzurra. Quattro anni dopo, nel 1982 e proprio in Argentina, l’Italia sconfisse ai gironi i padroni di casa che poi vinsero il Mondiale. In Spagna nel 1982 vinse ancora l’Italia nella seconda fase ai gironi, portando poi a casa la coppa. Ancora pareggio ai gironi in Messico nel 1986: passarono entrambe le squadre e l’Argentina vinse il Mondiale. A Italia 1990 l’unica sconfitta in gare ufficiali: in casa, in semifinale, ai rigori. Da allora l’Italia, che contando le amichevoli aveva perso prima solo una gara nel 1956, non ha più vinto: tre amichevoli, tre sconfitte. Anche per questo la gara di stasera non è da snobbare: non tanto per sollevare un trofeo dal valore relativo, quanto per chiudere il cerchio con successo. E ripartire, dal 4 giugno, con nuovi uomini e nuovo entusiasmo.
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