Momento difficile in campo per la Lazio Women, protagonista di splendide prestazioni dall’inizio della stagione ma di pochi risultati utili. Nonostante questo un motivo in più per sorridere c’è, soprattutto in casa Moraca. La FIFA, come vi abbiamo raccontato diversi giorni fa, ha inserito anche il suo gol tra quelli candidati al Premio Marta 2024. E, allora, per parlare della rete siglata ha contattato proprio Giusy Moraca. “Per me è stato tutto automatico” ha spiegato la caclarice biancoceleste.
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WOMEN | Moraca: “Lazio è casa. Il Premio Marta? Quando l’ho saputo…”
Giusy Moraca, lei è stata nominata al Premio Marta 2024: come ha reagito quando ha scoperto la sua nomina?
“Emozione, stupore, orgoglio. La mia reazione è stato un mix di tutto questo. Essere inserita tra le candidate alla vittoria di un premio così prestigioso, insieme a tante colleghe fortissime, è stato davvero inaspettato. Questa rete ha fatto il giro del mondo, ma che arrivasse addirittura a poter competere per ricevere un tale riconoscimento non me lo sarei proprio aspettato. È stata davvero una grande emozione per me. Grazie!”.
Ci può raccontare l’esecuzione del suo gol? Che cosa l’ha portata a compiere quella giocata?
“In realtà per me è stato tutto automatico. Agisco molto d’istinto quando gioco. Avevo tentato un pallonetto per smarcare alcune mie compagne in area di rigore. Un difensore ha respinto di testa. La palla è arrivata nuovamente verso di me. Avevo un’avversaria davanti. Istintivamente ho fatto un sombrero col destro e prima che la palla toccasse di nuovo terra, l’ho colpita al volo di sinistro. È andata bene. È stato un goal cercato, sono stata brava e fortunata”.
Si è resa conto subito della bellezza del suo gol e pensava potesse fare il giro del mondo?
“Sì, che fosse stata una prodezza l’ho capito immediatamente, infatti sono corsa ad abbracciare la panchina e il mister, che erano dalla parte opposta del campo. Il fatto che questa rete facesse il giro del mondo non lo sognavo nemmeno. Sono una ragazza semplice. Per me il calcio è gioia, entusiasmo, passione. Poi sono molto timida. Stare sotto i riflettori mi mette a disagio. Preferisco far parlare il campo”.
Marta è stata nominata per il premio che porta il suo nome. Cosa rappresenta Marta per una calciatrice?
“Marta è un mito per ogni calciatrice a tutti i livelli. È pura classe, un esempio di professionalità e di leadership. Fuoriclasse assoluta, non mi stupisco che a 38 anni giochi ancora ad altissimi livelli nell’Orlando Pride!”.
Il suo è uno splendido gol, ma c’è qualche altra rete in lista che le piace particolarmente o di qualche giocatrice che apprezza?
“Ho visto tutti i goal e sono davvero splendidi! Quello di Nina Matejić in Serbia-Inghilterra, però, mi ha impressionato: la calciatrice ha mostrato velocità, fisicità, tecnica e visione di gioco da potenziale fuoriclasse, visto che è molto giovane”.
I suoi gol sono stati decisivi per la promozione della Lazio in Serie A Femminile. Cosa rappresenta questa società nella sua carriera?
“Le mie origini partenopee mi fanno sposare con grande calore umano le cause delle squadre di cui indosso la maglia. Qualcuno mi ha sempre fatto notare che io solo due volte ho giocato lontano da casa: con Sassuolo e Lazio. Oggi a tutti rispondo che anche Formello e la Lazio per me vogliono dire casa. E con questo credo di aver detto tutto”.
Lei ha un passato nel futsal femminile: questa disciplina quanto ha influenzato il suo percorso da calciatrice?
“Giocare a Futsal ha affinato tantissimo la mia tecnica individuale. Lì si gioca in spazi molto ristretti. Tecnica e velocità di pensiero sono fondamentali. Il Futsal mi è congeniale per tanti motivi, ma l’emozione del calcio ad 11, per ora, non la baratterei con nulla”.
Quali sono i suoi obiettivi in questa stagione e per il futuro? Sogna la Nazionale Italiana?
“L’obiettivo primario in questa stagione è aiutare il più possibile il mio club a ottenere successi. Giochiamo bene, ma raccogliamo poco. È ora di invertire la tendenza ed io mi auguro di poter contribuire al massimo. Per quanto concerne la Nazionale, chi è che non sogna di indossare la maglia azzurra e rappresentare il proprio paese? Il CT Soncin ha dimostrato di essere pronto a dare a chiunque una possibilità, purché se la conquisti sul campo. Ci vorrà tanto sacrificio, lavoro e sudore, ma io gioco a calcio con gioia, quindi tutto questo non mi pesa. Sognare è lecito per tutti. Anche per me”.
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