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Grassadonia
È un pareggio amaro quello che la Lazio Women ha portato a casa tra le mura del Fersini contro la Sampdoria. E tutta l’amarezza e la tristezza per il momento no sono state spiegate al termine del match dal tecnico Gianluca Grassadonia ai microfoni dei canali ufficiali del club biancoceleste. Queste le sue parole. “C’è grande rammarico, non abbiamo assolutamente fatto bene. La partita si è fatta sentire dal punto di vista mentale, la nostra squadra ha sempre fatto bene contro tutte ma dopo quattro sconfitte un po’ di pressione forse l’abbiamo sentita. È stato un primo tempo in cui siamo state per la troppa pressione apatiche e poco lucide, ma nonostante una gara non buona abbiamo avuto tante occasioni. Tante volte poi abbiamo fatto buone gare senza raccogliere, se non lo facciamo neanche oggi vuol dire che gira male.
Ma ripeto: è un punto che ci sta stretto, la Sampdoria come il Napoli non ha mai calciato in porta. Noi anche non facendo bene non siamo riusciti a trovare il guizzo per buttarla dalla nostra parte. Oggi abbiamo fatto la peggiore partita per movimenti, giocate e sincronismi. Abbiamo subito molto dal punto di vista psicologico l’importanza della partita, ma nonostante ciò tante volte siamo uscito sconfitti non meritando, oggi magari non facendo benissimo almeno quattro o cinque occasioni gridano vendetta. Non riusciamo a sbloccarci, ma dobbiamo continuare a lavorare. Non vedo altre strade. Ora c’è un po’ il magone, da recriminare. Ma dobbiamo continuare, la classifica non ci piace sicuramente.
Le tante piccole situazioni, come i rigori sbagliati, contano perché sono tutte situazioni decisive. La testa, lo dico per l’esperienza che ho da trentacinque anni in questo mondo, conta più di tutto. I rigori, se segnati, potevano farci avere una classifica diversa, avremmo giocato in maniera più spensierata, trovando fiducia in noi stessi. Poi per passione, volontà, applicazione, determinazione e piacere che ci mettono ogni giorno queste ragazze sono da lodare. Stiamo pagando un po’ lo scotto della categoria, della tanta inesperienza. Ma questa è una squadra che è sempre uscita dal campo a testa altissima, però in questo momento non ci dice benissimo. Siamo sempre vivi, anche nelle difficoltà. Siamo compatti, ci crediamo fino alla fine. Anche l’ultima occasione di Visentin l’abbiamo creata negli ultimi secondi, continuiamo a credere in quello che facciamo.
Dispiace non aver potuto sfruttare la superiorità numerica, ci avrebbe dato tanto. Ma anche chi è entrata si è fatta trovare pronta, abbiamo combattuto anche con un po’ di confusione. Si lavora, ora con la sosta ricarichiamo le pile e da martedì riprenderemo. Il merito della squadra è che lavoriamo tanto e lo facciamo per principi, non su moduli. Studiamo l’avversario che andiamo a incontrare, lo facciamo molto e andiamo a modificare assetto a seconda di chi andiamo a incontrare. Mai per subirla, ma per cercare sempre di avere quella mentalità che questa squadra ha di giocarsela con tutti, di avere grande rispetto ma nessun timore. E stiamo raccogliendo veramente tanto meno di quanto meriteremmo.
Ci manca forse un po’ di malizia, esperienza, capire letture e momenti. Ma poi nello spogliatoio gli si può dire soltanto ‘brave’, che si continua e si cresce e si migliora. Lavoriamo guardando avanti, ma il rammarico è tanto davvero: pur non facendo benissimo abbiamo avuto tre o quattro situazioni importanti che avremmo dovuto finalizzare”.
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