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Grassadonia, Lazio Women
Torna a parlare mister Grassadonia dopo aver conquistato la promozione in Serie A con la Lazio Women. Il tecnico, intervenuto ai microfoni ufficiali del club, ha parlato della scorsa e della futura stagione.
"Non ho staccato perché da quando il campionato è finito siamo già proiettati alla prossima e stiamo lavorando per allestire una squadra competitiva al massimo, abbiamo ancora 15 giorni di lavoro. Promozione? Conquistata con determinazione, non ci siamo mai nascosti anche se sapevamo che sarebbe stato difficile abbiamo avuto la fortuna di avere un gruppo straordinario che ha lavorato al meglio per raggiungere un obiettivo difficilissimo ma importantissimo. Lo spareggio perso ha lasciato scorie perché era stata una cavalcata che avevano fatto le ragazze soffiato sul finire di campionato con la sconfitta col Napoli, avevamo avuto la possibilità di riprenderci il primo posto, abbiamo cercato ai play-off di arrivare all'obiettivo senza riuscirsi e quest'anno siamo partiti cono determinazione, costruendo un gruppo il più lineare possibile.
La società ci è stata sempre vicina, nei momenti particolari e a loro va un plauso perché non ci siamo mai sentiti solo anzi siamo stati sempre accompagnati con tanta pressione ma chi gioca alla Lazio deve convivere con determinate pressioni. Il presidente ha investito tanto, è ultimata la nuova struttura da giorni: è un fiore all'occhiello. Certamente la società sta invitando i procuratori con le future calciatrici a visionare le strutte e i campi perché è una risorsa importante per la Lazio e questo fa sì che possano capire il progetto biancoceleste e ciò che la società chiede in campionato per noi nuoco dove vogliamo dar fastidio. Avendo io un pregresso nel maschile, avere questa struttura, avere un filo diretto con la prima squadra ti da punti. Avere professionisti al tuo servizio sono punti importanti.
Mercato? Stiamo lavorando tanto, tante ore in sala scouting, parliamo con le ragazze e con i procuratori per far capire il progetto e la voglia di consolidarsi in Serie A. Rimarrà un buon gruppo rispetto all'anno scorso e a queste andranno aggiunte giocatrici. Servirà reggere l'urto sulla fisicità, dal punto di vista tecnico ci sono tante giocatrice bravi, sull'intensità perché i ritmi sono diversi e su una mentalità di un campionato dove vogliamo giocarci le partite sempre e comunque per cercare di vincere. La società sta improntando un mercato cercando di recepire giocatrice forti. Margini di crescita? Il prossimo step è partire da un settore giovanile che va ricostruito ma anche qui la Lazio è al lavoro per costruire fondamenta solide, per la prima squadra si ripartirà da una rosa con 10/11 calciatrici a cui andrà aggiunto uno zoccolo duro di giocatrice con esperienza.
Da Sarri ho imparato tanto, avere la fortuna ogni giorno di seguire l'allenamento è stato un'importante imparare. Una fortuna che hanno in pochi. Baroni? Penso che abbia l'età giusta per confrontarsi con una realtà come la Lazio, contano le idee, l'ho incontrato qualche giorno fa e mi ha detto se fosse per me partirei domani con gli allenamenti. Io penso che le stagioni negative dipendano anche dai cicli che finiscono, quest'anno la prima squadra ripartirà con un nuovo progetto. Le dimissioni di Sarri sono state un fulmine al ciel sereno, poi è arrivato un allenatore con il polso duro ma che ha portato la nave in porto. Essere stati giocatori è un vantaggio perché si conoscono determinate dinamiche. Io allenatore? Non sapevo di diventarlo, volevo intraprendere il percorso di agente invece Fabiani mi indirizzò e se oggi mi ritrovo qui è perché in questa sua visione potevo farlo.
All'inizio ero scettico sull'allenare la femminile ma a oggi sono più che felice della mia scelta. Rapporto con Fabiani? Non è facile perché è non guarda in faccia nessuno, mette tata pressione, ha un carisma difficile ma è una presenza importante e pretende tantissimo. Col tempo le ragazze hanno capito le sue parole dure dopo Cesena. Si lavora tanto, senza sosta e senza domenica. Io ancora devo realizzare il campionato vinto perché non ho ancora smesso di lavorare. Ora siamo alle prese con la costruzione di questa squadra, dobbiamo sbagliare il meno possibile ma ripeto la società ha le idee chiare. Io personalmente ho fatto tanta gavetta, non mi rimprovero nulla: non ho un carattere facile ma sono sempre me stesso e lo sono sempre stato. Oggi a più di 50 anni ho sempre quell'entusiasmo, quella ferocia di un tempo. Ma anche per questo devo ringraziare ancora un gruppo di ragazza che ha dato più di quello che ha poteva.
La famiglia per me è sempre stata importante, mi ha dato un'impronta, poi mi sono sposato giovane e abbiamo girato in lungo e largo l'Italia e oggi sono un padre sereno e felice: ho una moglie che mi vede pochissimo ma che mi supporta tantissimo. Se avessi più tempo? Guarderei altre partite (ride, ndr.). Scherzi a parte impegnerei il mio tempo nella mia casa al mare, l'unico posto in costiera cilentana dove mi riesco a rilassare, quello è il mio paradiso. Obiettivo? Chiaramente il primo è la salvezza, ci apprestiamo ad affrontare squadra molto avanti per la loro progettualità quindi sappiamo di partire un gradino sotto ma per questo stiamo cercando di dare il massimo. Non è facile allestire una squadra per il 60/70%. Cerchiamo però di trovare prima la donna e poi la calciatrice, voglio che capiscano dove arrivano e il senso di appartenenza, fondamentale per questi colori".
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