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Lazio Women
Un campionato dominato, conclusosi con l'unico epilogo possibile: il ritorno in Serie A. Le ragazze della Lazio Women, dopo aver fallito la promozione la scorsa stagione, questa stagione non hanno sbagliato tornando finalmente nella massima serie. Attraverso un contenuto dedicato e pubblicato sul sito ufficiale biancoceleste le protagoniste hanno ripercorso questa stagione.
"Quello che mi è rimasto della stagione scorsa - esordisce Antonietta Castiello - penso che ancora me lo porto dentro. È stato un anno incredibile, finito male ma incredibile". Anche Sofia Colombo ritorna sulla stagione scorsa: "È stata una delusione importante perché mi ha segnata per molto tempo". E ancora la Visentin: "La delusione era tanta perché abbiamo lottato tanto". Parola poi a Francesca Pittaccio: "La delusione a Pomigliano è stata la chiusura di un anno veramente difficile in cui ci abbiamo provato fino alla fine ma forse non era il momento giusto per noi". "A Pomigliano ero talmente stremata che mi sono accasciata a terra " dice Noemi Visentin. "La prima cosa che ho fatto - svela mister Grassadonia - è abbracciare ognimia singola calciatrice perché avevano dato tutto". "Quella di quest'anno è stata una stagione ad alta intensità" assicura. Parole a cui fanno eco quelle della Castiello: "Tanto sacrificio e molta fatica". "Una vera e propria scuola di vita" l'ha definita Eleonora Goldoni.
Dopo una fase introduttiva si passa poi al racconto di ogni giornata. Si parte con la trasferta di Verona e con le parole di Evdokija Popadinova: "La prima partita con il Verona è stata difficile perché sono una squadra forte e organizzata. Io ho segnato nel secondo tempo, il secondo gol quindi un gol importantissimo perché abbiamo iniziato il campionato con 3 punti". Tocca poi a Giusy Moraca raccontare alcune delle emozioni stagionali: "Il gol al Genoa? In realtà non ci ho pensato. Appena mi è arrivata palla è stato spontaneo. Ho letto anche dei commenti che mi hanno fatto tanto piacere. Sono stata contento". Il primo test di livello per le ragazze di Grassadonia arriva con la gara interna contro il Cesena, grande ostacolo della stagione precedente e unica squadra quest'anno in grado di battere le biancocelesti.
"La partita con il Pavia - racconta Giulia Ferrandi - personalmente è stata la partita della svolta. I miei 2 gol, secondo me, non sono arrivati casualmente. Sono arrivati in un momento difficile, in cui il Pavia ci stava mettendo in difficoltà. Nel primo gol (su una punizione cross lasciata sfilare da tutti, ndr.) sinceramente c'è stato anche un pizzico di fortuna però poi vedere quella palla andare in rete è stata un'esplosione di gioia. Il secondo gol è il mio punto forte, ovvero i tiri da fuori. Ci ho provato, ho visto il portiere fuori dai pali e ci sono riuscita. Sono stata felice di aver condiviso quel momento in un periodo tosto. Qualcosa di speciale".
Antonietta Castiello torna poi sulla gara in trasferta contro la Ternana: "L'atmosfera era stupenda, si sentiva che era una gara importante. Anche se era solo gennaio sia noi che loro ci giocavamo tanto. Penso sia stata una partita alla pari, come poi è stato il ritorno, quindi è stato giusto così: la partita è stata bellissima fino alla fine". "Il loro campo - aggiunge la Pittaccio - è un campo molto difficile. Comunque sia volevamo vincere però anche il pari è stato un ottimo risultato perché era uno scontro diretto e giocavamo in trasferta ed eravamo anche andate sotto. L'abbiamo ripresa, nel secondo tempo è uscita la nostra squadra. È finita 1-1 però magari fosse durata qualche minuto in piu. Chi sa".
"Penso che quella contro il Parma - racconta Emma Guidi - è stata, a prescindere dalle parate che posso aver fatto, la gara in cui credo ci siamo rese conto di essere una grande squadra. È stata la prima vera partita in cui abbiamo fatto una gara importante tatticamente parlando. Parata contro il Brescia? Lì per lì non mi sono neanche resa conto perché l'azione è stata molto veloce e noi stavamo già assaporando la gioia della vittoria. Ero solo piena di adrenalina, forse mi sono reso conto poi che è stata una parata importante e sono contenta".
Maja Göthberg parla invece del pareggio in extremis contro il Genoa: "Eravamo negli ultimi minuti della partita, Piattaccio ha messo un pallone al centro che è arrivato a me rimbalzando. Sul primo tiro ho colpito il portiere, ma sulla ribattuta il pallone è entrato. Siamo state tutte molto felici. Gol a Cesena? Mancuso mi ha dato un pallone molto buono a scavalcare la linea difensiva. Ho visto lo spazio e ho calciato scavalcando il portiere. Sono stata felice di aver aiutato la squadra ancora una volta". Parola poi a Sofia Colombo: "Il gol con l'Arezzo? E' stato un momento personale fondamentale, un po' difficile per la squadra ma comunque utile al raggiungimento dell'obiettivo".
Mister Grassadonia invece ripercorre le emozioni della gara di ritorno contro il Cesena: "Quella gara lì contava tanto. Eravamo a un bivio del campionato e vincere quella partita ha dato un segnale forte a noi stessi. A volte magari qualche sgridata in più è servita ma non solo lì. E' servito a farle capire che per quello che per come lavorano avevano per me ancora margini di miglioramento. Dopo un brutto primo tempo, nella ripresa hanno meritato la vittoria e poteva finire per me anche con un risultato diverso. Con quel secondo tempo, con quella reazione hanno veramente capito che si poteva vincere". Anche Eleonora Goldoni si sofferma sulla vittoria in casa del Cesena: "È stata una vittoria soddisfacente".
"Importantissima" la definisce la Visentin, che aggiunge anche: "Abbiamo preso nuove consapevolezze che ci hanno portato fino alla vittoria del campionato". "La vittoria con il Cesena - aggiunge la Moraca - è statatanto importante sia per noi che per il campionato". Per la Pittaccio si parla invece della: "Vittoria che ci ha messo in scia per la vittoria di questo campionato".
Visibilmente commossa Eleonora Goldoni torna sull'infortunio e sul rientro contro il Tavagnacco: "L'infortunio è stato un momento veramente tosto, arrivato in un periodo positivo di stagione. Non posso negare che sono stati mesi di grande sofferenza, di grande dolore. Stare lontano dal campo, vedere i giorni e le partite passare. Le mie compagne mi sono state però tanto vicine e il rientro in campo è stato sfidante, perché ogni giorno ho dovuto mettere alla prova tutti gli aspetti. Mi ha lasciato tanto e non è ho un rammarico. Anzi. Il gol? Lacrime, come un cerchio che si chiude. Tutto torna nel momento più opportuno, sognare quella doppietta in quella giornata è stato speciale".
Spazio poi alle emozioni del finale di campionato. "Contro la Ternana mi ricordo che Giusy (Moraca, ndr.) ha colpito la palla di testa che poi è arrivato a me. Ho pensato solo a come calciare al volo e ho fatto gol, sono stata molto felice" ricorda la Göthberg. Parola poi ancora a Eleonora Goldoni: "Ternana? Il gol del pareggio preso all'ultimo è stato un bel dolore. Immaginavamo già una grande festa in casa". "Su quel gol - dice la Pittaccio - ci sono stati tanti sbagli. Dall'inizio fino alla fine, ognuna di noi poteva fare qualcosa in più. Finché l'arbitro non fischia non bisogna mollare un centimetro". Anche mister Grassadonia racconta le emozioni di quella giornata: "La delusione c'è per i primi 15 secondi ma soprattutto per loro perché se avessimo festeggiato contro la Ternana, davanti al nostro pubblico, sarebbe stata il coronamento di un'annata strepitosa. Il pubblico ci teneva molto".
Infine poi la gioia immensa arrivata in casa del Ravenna. "Se non avessimo vinto lì - esordisce Grassadonia - veramente si sarebbe complicato tutto perché mentalmente saremmo andati in down e avremmo rischiato". durante i 90 minuti, Moraca sbaglia dal dischetto e ricorda: "Ancora prima di prendere il pallone sono andata diciamo nel panico. Ho provato tanta delusione". "Dopo il rigore sbagliato - aggiunge Antonietta Castiello - che poi è stato il primo rigore sbagliato da lei ho pensato di rivivere i fantasmi dell'anno scorso". Parola poi a Sofia Colombo che racconta il gol di Visentin: "Io ho pensato solo a calciare la palla con tutta la forza che avevo, poi ci ha pensato Vise".
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