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lazio women
Grassadonia
Al termine del match perso dalla Lazio Women contro la Fiorentina è intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del club il tecnico biancocelesteGianluca Grassadonia. Queste le sue parole: “Noi siamo all’inizio di un percorso. Sappiamo di aver affrontato una squadra forte e navigata. Quella che mi ha impressionato di più. Ma la mia squadra è stata brava, sapevamo di poter soffrire, di avere una gamba diversa. Loro potevano raddoppiare nel primo tempo ma noi eravamo partite meglio, con la mentalità che voglio e con la consapevolezza di dover fare un processo per capire di non essere inferiori a nessuno.
Avevamo nove punti in meno della Fiorentina, ma oggi guardando quanto prodotto e quello che manca si capisce che è questione di malizia, di lettura delle situazioni. Paghiamo quello, poi questa squadra è passata in vantaggio, è stata rimontata, poteva vincerla. È una squadra mai doma, che sta facendo un percorso nuovo a livello tattico e a livello mentale. Voglio che questa squadra sia consapevole che non è inferiore a nessuno.
Mancano i punti per dare fiducia: ho i capelli bianchi, un po’ di esperienza e devo essere bravo a vedere il bicchiere mezzo pieno. La Lazio ha fatto la partita che doveva fare, non dimentichiamoci chi abbiamo affrontato, la qualità e l’esperienza che hanno. Se giochi timoroso non la prendi mai, invece noi sapevamo di poter soffrire ma anche che quando giochiamo sui nostri ritmi, i nostri canoni e le nostre idee possiamo mettere in difficoltà chiunque. Abbiamo molte esordienti in Serie A, una gamba diversa, ma abbiamo rischiato, prodotto, sbagliato: potevamo fare meglio. Abbiamo avuto il rigore del 3-2 a sette minuti dalla fine: è questa la mentalità che voglio.
Sono soddisfatto, tanto, di questa prima parte di campionato. So quanto lavorano, quello che ci mettono e i progressi che hanno fatto in un percorso tattico diverso: prima giocavano più libere, spensierate. Oggi abbiamo dei canoni se salta una giocatrice salta il sistema. Mi sta piacendo la continua crescita della mentalità. Questa vittoria sarebbe stata importante per alzare ulteriormente l’asticella, perché sarebbe stata fondamentale. Ma guardiamo il percorso, siamo all’inizio. Abbiamo affrontato una squadra che fa la Champions ma siamo usciti a testa alta, sapendo che doveva essere un altro risultato. Se non è avvenuto perché manchiamo in qualcosa, ma lo sapevamo anche prima. La sosta? Non so se arriva al momento giusto. Ora c’è amarezza, devo essere bravo io a tirare su il gruppo. Chi rimarrò a Formello deve sapere che la strada è quella giusta, il percorso anche. Il calcio come ti toglie poi ti dà.
Dobbiamo crescere sempre in quello che facciamo. Dobbiamo continuare a lavorare come stiamo facendo, molte di loro non erano abituate, neanche l’anno scorso avevamo questa pressione a tutto campo. Avevamo tanti difensori fuori, ci mancano alcune letture. In mezzo al campo gioca Yang che ancora fatica a capire. Ma se giocassimo per difendere perderemmo sempre quattro o cinque a zero. Sappiamo che per fare questo calcio e arrivare a risultato dobbiamo essere aggressive e capire che dobbiamo far meglio in fase di possesso. E per farlo serve personalità, lo dicevo all’intervallo: per fare calcio in certi ambienti serve personalità, tranquillità, la palla deve scottare di meno. Bisogna fare le scelte giuste.
Ma anche in un momento così triste devo essere bravo a far passare il messaggio giusto, di una partita importante contro una squadra difficile. Dobbiamo migliorare per vie centrali, non basta lavorare sulle fasce. Bisogna lavorare sulle situazioni a muro, sui tempi di gioco. Yang sta facendo buone prestazioni, manca magari la lettura finale che è fondamentale per il primo sviluppi. Ma guardo da dove siamo partiti: non sapevamo chi eravamo, oggi sappiamo chi siamo ma dobbiamo capire chi vogliamo essere. Le prestazioni però sono quelle giuste”.
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