Ultime giornate decisive per la Womenbiancoceleste, impegnata a conquistare la promozione diretta in Serie A. Al momento le ragazze di Catini occupano la prima posizione, con il Napoli a inseguirle. Di questo e altro, ha parlato Martina Toniolo, giocatrice della LazioWomen, a Lazio Style Magazine.
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WOMEN | Lazio, Toniolo: “Mancano poche partite, la classifica è corta”
Partiamo dalle origini. Ricordi il tuo primo calcio a un pallone?
“Il mio primo calcio al pallone è stato tra le mura casalinghe. Ero piccolissima, giocavo con mio fratello. Mia madre non era molto d’accordo, ma quando non era in casa improvvisavamo delle vere e proprie partitelle".
Quando hai capito che il calcio non era più solo un divertimento?
“Ho capito che sarebbe potuto diventare qualcosa di più nel momento in cui sono arrivata alla Juventus. Lì mi è stato trasmesso un grande senso di professionalità che mi ha condotta a comportarmi come tale”.
La strada per arrivare in alta è sicuramente molto dura. Hai mai pensato di mollare?
“Non ho mai pensato di mollare, pur avendo avuto degli alti e bassi. Giocare mi fa stare bene, mi diverto tantissimo”.
Il tuo maggior punto di forza?
“Il mancino e la corsa, non so scegliere tra i due”.
L’aspetto su cui invece credi di dover ancora crescere?
“Al momento credo che il mio punto debole sia la tenuta mentale per tutto l’arco della partita. Ci sto lavorando anche se non è semplice”.
Una calciatrice a cui ti ispiri?
“Non ho dubbi, Lisa Boattin”.
Sei arrivata in biancoceleste in estate. Come hai reagito quando hai saputo dell’interesse della Lazio?
“Fin da subito sono stata molto contenta, anche perché la Lazio è un Club importante che ha il chiaro obiettivo di tornare in serie A”.
All’esordio in campionato contro il Brescia hai trovato subito il gol. Ci racconti quel momento?
“Non era una partita semplice, ero nervosa perché affrontavamo il Brescia che, come noi, punta alle zone alte della classifica. Poco prima di battere in calcio di punizione da cui è nato il gol avevo deciso di crossare considerando che il punto di battuta era abbastanza defilato, ma poi ho visto il portiere posizionato male e così ho calciato direttamente in porta”.
La partita più bella con l’aquila sul petto?
“Contro il Brescia al ritorno quando abbiamo rimontato da 0-2 a 3-4. È stato emozionante andare in gol in un momento molto delicato della gara”.
Quella che cancelleresti?
“Nessuna. Seppur a volte non abbia giocato bene, ogni partita, bella o brutta, può insegnare qualcosa”.
Hai qualche rituale pre partita a cui non puoi rinunciare?
“In ogni riunione tecnica pre partita mi siedo vicino a Castiello. Ormai è una tradizione, non si può più cambiare”.
Pro o contro l’utilizzo della musica per concentrarsi?
“Assolutamente a favore. Mi carica e mi aiuta a gestire meglio la tensione”.
Hai già scelto il tuo fioretto promozione?
“Mancano poche giornate, ma la classifica è molto corta e fino alla fine non sappiamo chi conquisterà la promozione. Per adesso pensiamo solamente a vincere per chiudere bene la stagione”.
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