Si è presentato il nuovo direttore sportivo della Lazio Women, Raffaele Pinzani. Ai microfoni dei cronisti presenti ha parlato con orgoglio della chiamata biancoceleste, degli obiettivi sul mercato e delle prospettive per la nuova stagione in Serie A delle ragazze di Grassadonia. Queste le sue parole.
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WOMEN | Lazio, Pinzani: “Chiamata inaspettata e bellissima. L’obiettivo…”
“Sono l’ultimo arrivato e nuovo in questo mondo. Mi sono messo all’opera sin da quando ho trovato l’accordo con la Lazio. Abbiamo provveduto a riconfermare alcune ragazze che tanto bene hanno fatto e in parallelo abbiamo iniziato a costruire una squadra per ben figurare in Serie A, un campionato difficile e competitivo. Sono arrivate alcune ragazze di grande valore, alcune anche da società molto importanti, con cui abbiamo instaurato un rapporto che spero sia proficuo anche in futuro. Abbiamo le idee chiare per capire dove rifinire una rosa che conta già una ventina di elementi.
Cosa mi ha convinto del progetto? Quando ti chiama la Lazio c’è poco da essere convinti. Per me è stata una chiamata inaspettata ma bellissima da parte del direttore Fabiani, a cui mi lega grande stima e amicizia. C’è stato un momento di pensiero e di sussulto perché vengo dal mondo maschile, però è bastato passare mezz’ora col direttore per capire quanta importanza dia la Lazio a questo movimento. C’è stata, quindi, una risposta immediata. Affronto un mondo interessante, con grande umiltà e determinazione, soprattutto perché la Lazio ha una grande storia. A livello femminile è la società più titolata. Da quando l’ha ripresa in mano la famiglia Lotito gli ha dato grande importanza. Stiamo costruendo un futuro importante.
Mi sto trovando bene, ho iniziato a lavorare a Formello già dalla metà di giugno. Lavorare alla Lazio è semplice perché si lavora in un ambiente meraviglioso: il nostro centro sportivo ha un fascino particolare. Poi ho vissuto tutto il ritiro, mi sono assentato un paio di giorni per motivi di lavoro e sono rientrato oggi. Lo sto vivendo a pieno.
Emma Guidi e Gothberg non ci saranno, soprattutto la seconda inizialmente avevamo pensato di tenerla, poi ha deciso di rinunciare a questa opportunità. Non leghiamo nessuno, devono convergere tutti gli interessi. Un grande colpo in attacco? Non sarà né Piemonte né Marquez, cercheremo di individuare il profilo giusto per ultimare la rosa. Ma dobbiamo considerare che sia Kajan che LeBihan hanno fatto la prima punta in carriera.
Abbiamo un allenatore estremamente preparato, mi ha impressionato. Ha un suo modo di giocare, il modulo conta fino a un certo punto. Qualcosa arriverà, anche perché a livello numerico la rosa dev’essere completata. Ma non abbiamo fretta: c’è ancora un mese prima dell’inizio del campionato. Il ritiro è importante anche per capire qual è il profilo migliore.
Il mio passato nel calcio maschile? Mi darà un punto di vista diverso. Tanti hanno fatto questo percorso, come Canzi o Sottil o alcuni dirigenti come Braghin.Vengo da una riunione sui diritti tv con la Lega, significa che il calcio femminile sta diventando sempre più importante. Noi facciamo gli allenatori e i direttori sportivi, sul nostro patentino non è speficato “direttore sportivo degli uomini”. Quindi se hai un’opportunità come questa e senti la voglia di fare qualcosa di importante, credo che questi ruoli debbano interagire.
La partita con la Roma vale tre punti come le altre. Poi di derby ne ho giocati in altri posti, sono partite un po’ particolari. Ma dobbiamo avere la serenità di giocarlo come le altre partite. Essendo una squadra neo-promossa dobbiamo mantenere l’umiltà per provare a restare nella massima categoria perché ci sono squadre attrezzatissime. Abbiamo rinforzato la rosa e tutto lo staff, i risultati sono figli di tante cose. Ma per ciò che dipende da noi sono state fatte cose importanti. Uno staff così è difficile da trovare anche nelle squadre maschili, io uno staff così non l’ho mai avuto. Inoltre c’è uno staff sanitario con tre fisioterapisti, un dottore sempre al campo. Si parla di uno staff davvero di Serie A, sono i nostri punti di forza. Ringrazio la società per gli sforzi economici. Affrontiamo questo campionato con un’organizzazione top.
Per Piemonte c’è stato un tentativo, abbiamo interagito molto con lei. C’è stato un momento in cui sembrava di esserci arrivati, il progetto Lazio le piaceva molto. Poi l’Everton gli ha garantito che avrebbe trovato più spazio. Si trova in una società importante e quindi non ce l’abbiamo fatto. Ma a volte i migliori affari sono quelli che non si fanno: magari arriva qualcuno di ancora più funzionale”.
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