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WOMEN | Lazio, Goldoni: “Possiamo stare in Serie A! Ora con il Milan…”

Goldoni
Le parole della calciatrice biancoceleste, intervenuta ai microfoni dei canali ufficiali del club in vista della gara del weekend col Milan
Michele Cerrotta

È intervenuta ai microfoni dei canali ufficiali del club biancocelesteEleonora Goldoni. Queste le parole della calciatrice della Lazio Women. “È stata una partenza sicuramente forte, abbiamo già incontrato due delle squadre più blasonate come Roma e Juventus. A parere mio e di tutta la squadra teniamo in saccoccia solo 2 punti, ma meritavamo decisamente di più per il calcio espresso. Le prestazioni fatte, nonostante il risultato finale e i punti non portati a casa, hanno creato forte sicurezza e consapevolezza di essere una grande squadra e di poter fare un bellissimo campionato. Il gol alla Juve? Merito di un grandissimo assist di Eriksen, altrimenti non arriverebbero i se non fosse per il gioco di squadra.

Il ruolo? Tatticamente mi trovo bene, il bello è che ogni giorno abbiamo possibilità di imparare tantissimo. Sicuramente è una sconfitta, quella con la Juve, che fa tanto male per le modalità in cui è avvenuta. Abbiamo giocato bene, le abbiamo tenuto testa, meritavamo il pareggio o forse anche la vittoria. Fa male ritrovarsi con zero punti. Quello che ci siamo dette e che ci ha detto il mister lo teniamo nello spogliatoio, ma si sta creando un grande gruppo. Vogliamo il bene l’una dell’altra e siamo unite, non ci sono titolari e siamo tutte disposte a dare tutto l’una per l’altra. Possiamo fare veramente molto bene, i margini di crescita sono esponenziali. Spero che i frutti del lavoro arrivi anche con i punti in classifica. Ora il Milan, anche questo match è difficile. Sono una squadra molto organizzata, hanno un punto ma la qualità è molto alta e noi ci stiamo preparando al meglio.

L’impatto con la Serie A è stato più che positivo, un gruppo che ha voglia di lavorare e di soffrire in silenzio per incamerare la marcia. È una squadra che ci sta benissimo in questo campionato. La Serie A femminile sta crescendo di anno in anno per intensità, organizzazione e qualità e ciascuna di noi è qui perché ha voglia di fare bene e ne abbiamo le possibilità. Mettere dei mattoni buoni per creare una base solida e creare un edificio importante: è quello che sta succedendo nel calcio italiano, partendo dai settori giovanili con un buon seguito, organizzazione e cura del dettaglio per avere prime squadre di livello europeo.

Roma mi piace tantissimo, è emozionante il calore dei tifosi e la presenza delle bimbe che non saltano una partita e ci aspettano dopo la doccia. Si fanno sentire, ci tengono. È bello sapere che sei una figura importante per loro, vedono una sorta d’ispirazione e vorrebbero diventare come te. È una grande responsabilità. Il libro che ho scritto? Quando me lo hanno chiesto inizialmente pensavo di non farlo, non capivo perché. Ma poi riflettendoci con mio papà abbiamo pensato che magari una piccola parte della mia storia e delle mie esperienze avrebbero potuto toccare anche una sola persona. E lì ho deciso di scriverlo e andare avanti. Parla della mia vita a trecentosessanta gradi sotto ogni aspetto. Il calcio, la famiglia, la fede. E tutta una serie di aspetti fino al 2020, chissà se poi arriverà un secondo libro perché negli ultimi anni ne sono successe tantissime.

Il progetto sulla nutrizione nasce durante il Covid. Essendo nutrizionista creo piani alimentari e ho scelto di mettere a disposizione le mie competenze. Ho iniziato con un nuovo progetto, mi è capitato negli anni di seguire amiche e compagne di squadra, ma anche di riuscire ad aiutare o comprendere ragazze e ragazzi che vivevano problemi alimentari. Ci sono passata io per prima, so cosa significa e cosa si prova, quali sono i pensieri. Questo è il bello di saper utilizzare il passato a beneficio di qualcun altro. La mia fede è tutto, la base della mia vita e il senso delle mie giornate. Mi dà forza, speranza e voglia di non fare le cose solo per me ma di esserci per gli altri. Da qui le varie iniziative di volontariato, l’ultima con l’associazione di WeFootball Academy con cui abbiamo lavorato in Africa.

È un binario di vita che si sovrappone con quello del calcio: è una scuola di vita, i valori si scambiano. Collaborazione, altruismo, supporto, aiuto reciproco, lavoro, sacrificio: li ritroviamo nel calcio e nella vita. Lo sport è fondamentale. È una linfa che dà energia e forgia il carattere. Una cosa che ho imparato è che si fallisce solo quando si smette di tentare. Bisogna perseverare nell’impegno, nel provarci e riprovarci. Magari cambiando strade, ma l’unica cosa che non bisogna fare è mollare.

Grassadonia? A livello personale lo stimo tanto e gli voglio bene come se fosse un padre adottivo, perché ha saputo guardare oltre in me. Ha saputo valutare la persona, la lavoratrice e la calciatrice senza considerare i giudizi delle persone all’esterno. Lo apprezzo tantissimo. Ed è un uomo di cuore, molto trasparente e nel bene o nel male ci dice sempre tutto ciò che pensa, anche a costo di scontrarsi per poi riabbracciarsi ancora più forte. Questo crea lealtà e rispetto reciproco tra noi e lui e tra compagne di squadra. Scaramanzia? No, non lo sono, faccio le cose a caso prima della partita. Credo molto nell’affidamento a Dio. Musica? Mi piacciono quella spagnola e africana, ma nei momenti di relax cantautori italiani vanno benissimo”.