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Colombo
Settimana di sosta archiviata per la Lazio Women, pronta a tornare a giocare domenica prossima in trasferta contro il Chievo alle ore 15:00. Match importante per continuare la corsa verso una promozione mai così vicina visti i recenti inciampi della Ternana. Intanto, nel corso di una lunga diretta Instagram con la pagina Donnesuitacchetti la centrocampista biancocelesteSofia Colombo si è raccontata a tutto tondo. Queste le sue parole. “È una stagione di rivalsa rispetto allo scorso anno, sul campionato che è stato e su quello che è successo. La società stata chiara sin dall’inizio e ha sempre detto di avere un obiettivo chiaro e che la squadra era stata fatta per il raggiungimento di questo obiettivo. In squadra c’è una sana competizione, gli allenamenti sono intensi. È una cosa che ci piace e ci permette di arrivare alla domenica consapevoli di ciò che sappiamo fare.
La nostra forza è il gruppo, abbiamo più di undici giocatrici. Le vittorie arrivano anche grazie a chi subentra e al gruppo. Sono piacevolmente sorpresa da questa Serie B, si vede che ha fatto un passo avanti. Quello che più mi sorprende è la voglia di piccole squadre di far vedere di non essere seconde a nessuno. Il Cesena è tra queste. Quest’anno la Serie B è un campionato di alto livello. Al di là del calcio, chiunque voglia crescere deve viaggiare e provare posti nuovi. Aprire la mente, vivere una nuova cultura fa la differenza. Ti dà quel qualcosa in più. Allo stesso modo la determinazione e la voglia di arrivare fa pesare meno la distanza dalla famiglia o finire la scuola in un altro paese. Io le superiori le ho iniziate a Bergamo, ma le ho finite altrove. Mi è dispiaciuto, ma sapevo perché lo stavo facendo.
Essere un modello per le calciatrici future? Penso che ogni calciatrice abbia avuto una generazione da seguire. Ogni generazione porta valori che possono essere diversi, cambia il mondo e cambiano le esigenze. L’importante è essere sinceri con se stessi, far vedere chi si è con i propri limiti e paure. Bisogna rendere umano chi non lo è, anche i giocatori di Serie A hanno quelle paure come noi, ma magari non tutti lo fanno vedere. Conciliare la carriera accademica e quella sportiva? Si può fare, bisogna organizzarsi e incastrare tutti gli impegni possibili. Qualsiasi obiettivo è difficile da raggiungere perché ci vuole impegno ma se vuoi farlo, puoi. Poi non sempre va come si vuole, ma ci si arriva piano piano. Ho capito che bisogna godersi il viaggio, qualsiasi cosa succeda bisogna godersi il percorso.
“In ogni squadra avevo la giocatrice più grande da cui prendere spunto o chiedere aiuto e consiglio. Tra i giocatori, il più forte rimane De Bruyne: vede passaggi che gli altri non vedono. Nel mio esordio mi hanno aiutato Scarpellini e Stracchi, lei è molto dura ma solo adesso capisco che era fatto di proposito. Io mi ricordo quando le mie compagne tornavano da lavoro e ci allenavamo, nonostante i sacrifici erano sempre lì al campo. Devo ringraziare anche Ardito: il primo a credere in me e a farmi debuttare. Il giorno della partita sono molto tranquilla, si prepara in settimana, quando sono più agitata e competitiva. Il sabato c’è un momento in cui non mi ricordo più niente, poi in campo torna tutto normale. Di scaramanzie non ne ho, ma prima della partita mi tocco sempre il petto dalla parte sinistra e penso alla parola scritta sui parastinchi”.
“Nel tempo libero mi piace passeggiare, mi tengo sempre molto impegnata. Mi piace leggere, aggiornarmi su cose nuove di nutrizione. Guardo anche le partite. Come è nata l’idea di studiare scienze della nutrizione? È una cosa che ho sempre avuto in mente, mi piaceva tanto la nutrizione. Sono sempre stata convinta di fare la nutrizionista e poi andando avanti ho capito che mi piaceva quella legata più allo sport. Come sono nello spogliatoio? Dipende dalle situazioni, in alcune sono leggera in altre pesante. Generalmente penso di essere nel mezzo. Chi è quella che spezza la tensione? Elena Proietti, anche nei momenti meno opportuni è in grado di far ridere la squadra e smorzare la tensione. Quella più rigida? Il capitano, Castiello, è sempre pronta a darci una multa per una battuta strana o per il ritardo. Ogni cosa che facciamo cerchiamo di nasconderci da lei. Devo menzionare anche Giulia Ferrandi, grande giocatrice quando si tratta di scherzare e ridere.
Quando siamo fuori dal campo o andiamo a cena fuori o in sala giochi o al bowling. Organizziamo qualcosa ogni tanto e ci divertiamo. La prossima gara con il Chievo è una partita decisiva, come dice il mister, è un crocevia per il campionato. Stiamo guardando i video, ma devo dire che si scontra con una squadra che ha voglia di vincere e che vuole tenere il primo posto. Siamo sicure dei nostri mezzi, sarà una partita difficile ma interessante da vedere. Col Cesena all’andata ero sicura di vincere, ma ci sono partite in cui la palla non entra mai. Ci sta, il campionato è lungo e non si può vincere ogni gara. Ma l’importante è avere la giusta mentalità in ogni partita”.
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