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ROMA - Dall'Arabia agli Emirati. Tare farà avanti e indietro insieme a Inzaghi. Prima la Supercoppa con la Juve, poi il 28 dicembre il Globe Soccer Awards a Dubai. Tare è l'unico "italiano" candidato a vincere il premio "Best sporting director", si contenderà il titolo con Andrea Berta (Atletico Madrid), Eric Abidal (Barcellona), e Marc Overmars (Ajax). Inzaghi, invece, sarà uno degli ospiti alla cerimonia insieme ad altri giocatori, allenatori ed arbitri. Tare spera di vincere il premio, ma la trasferta sarà fondamentale anche per eventuali trattative di mercato. Lì infatti andranno in scena, come successo anche l'anno scorso, lontano da qualunque occhio indiscreto. La Lazio non sembra intenzionata a intervenire a gennaio, ma qualche occasione potrebbe far cambiare idea. Magari pure la presenza d'Inzaghi potrebbe spingere Igli a sondare qualche pista, anche se il diesse non vuol sentir parlare di scudetto: Purtroppo viviamo in una città in cui si passa in un attimo dalle stelle alle stalle. Ci vuole equilibrio. Meno di un mese e mezzo fa eravamo tutti dei brocchi che dovevano andare a casa, tutto era sbagliato. Noi eravamo consapevoli della forza di questo gruppo. La preparazione estiva è stata la migliore da quando io faccio questo mestiere. Ci serviva il tempo e la partita giusta, che è stata quella contro l'Atalanta dopo la quale la squadra non si è più fermata. Peccato per l'Europa perché siamo usciti fuori per demeriti nostri. Mi piace essere entusiasta, mi piace pensare di lottare per lo Scudetto ma dobbiamo essere cauti. Il cammino è ancora lungo. Le altre squadre sono state costruite in una maniera diversa. Noi dobbiamo restare con i piedi per terra sperando che la nostra gente ci sostenga numericamente allo stadio. Vogliamo la Champions e può essere l'anno buono".
Cittaceleste.it
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