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ESCLUSIVA – Reintegro Radu: è solo merito di Lotito

redazionecittaceleste

Il rumeno ha infatti ringraziato il presidente per la nuova chance concessagli, non nominando (di proposito?) il diesse Tare

ROMA - Sentimento e pentimento si uniscono in un filo rotto di voce. Finalmente libero dal male, Radu è tornato in sé: "Ho vissuto il momento più buio della mia carriera. Da marzo in poi non sono stato più io come uomo e come calciatore. Dopo l'infortunio alla caviglia, non riuscivo più a guarire e ho iniziato a pensare solo in negativo. Ho sbagliato verso la società e i miei compagni, chiedo scusa a tutti quelli che ho offeso in quel periodo".

La Lazio s'affretta a smentire tutto quello che è uscito, eppure Stefan conferma fra le righe i litigi coi compagni, gli insulti allo staff medico. Sbarca ad Auronzo, gira il volto sorridente verso la folla e alza il pugno. E' stato reintegrato, esulta come se avesse vinto: "E' una liberazione. Ritorno a casa, sono stato male perché ho sbagliato. Ringrazio tutti i tifosi che mi sono stati vicini. Ringrazio tutta la società per l'opportunità di far parte ancora della grande famiglia laziale. Ringrazio il presidente". Intervenuto in prima persona insieme a Inzaghi per convincere pure Tare. Sopratutto il loro pensiero ha prevalso su quello del diesse, ha inciso il sollevamento della gente. Complimenti a Lotito in assoluto per il buon senso, nonostante qualcun altro (inutile del tutto) in società abbia provato a prendersi un merito non suo. E' intervenuto in prima persona, il numero uno e ha risolto tutto da buon padre col figliol prodigo.

RINASCITA

Qualcuno gli contestava la voglia e l'impegno dopo quasi 12 anni di Lazio. Macché, Stefan ora corre come un ragazzino. Ieri in fretta e furia ha svolto le visite mediche a Roma, poi si è quasi teletrasportato in ritiro. E' partito alle 13.30 da Fiumicino, è sbarcato a Venezia e fatto una videochiamata con Cataldi e Lulic nel tragitto per Auronzo. Poi è sceso dal pulmino allo Zandegiacomo, camicia bianca, borsone e scarpini in mano. Si è diretto verso lo spogliatoio e da dentro si è sentito un urlo. Radu è stato perdonato già da quasi tutto il gruppo. Baci e abbracci con Acerbi e tutti gli altri ragazzi, è Stefan il colpo “sicuro” del reparto arretrato: "Posso considerarmi un nuovo acquisto, ma ho molta esperienza dietro e posso dare tanto ancora a questa squadra". Il suo agente Matteo Materazzi aveva svelato le tante offerte rifiutate da Stefan pur di rimanere a Roma: "E' vero, quando sono uscite le notizie che la Lazio non mi voleva più, ho ricevuto diverse richieste, ma ho sempre detto no a qualunque proposta". Una scelta di cuore e di famiglia. Ieri ad Auronzo, quella del romeno in campo, sembrava una sfilata. Anzi, leggera, la sgambata della rinascita mentre pure il figlioccio Armini (pronto a prendere la maglia numero 13 dell'idolo Nesta) lo accoglieva: «Onorato di poter ricevere i tuoi consigli ancora». Oggi Radu ha iniziato del tutto la sua seconda vita.

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