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Petrucci: “Questa Lazio mi ricorda quella di due anni fa, Milinkovic…”

redazionecittaceleste

Il noto giornalista di Sky Sport, Matteo Petrucci, ha analizzato la prestazione della Lazio nella vittoria ottenuta ieri con il Parma all'Olimpico

ROMA - Il noto giornalista di Sky Sport, Matteo Petrucci, ha analizzato la prestazione della Lazio nella vittoria ottenuta ieri con il Parma all'Olimpico. Ecco cosa ha detto ai microfoni di Lazio Style Radio: "La Lazio è quella che abbiamo visto ieri: se i giocatori big stanno bene, fatico a trovare squadre della stessa qualità oltre alla Juventus"

Poi ha aggiunto: "Nei suoi tanti pregi e nei suoi tanti limiti - che ci sono e si fanno vedere - la Lazio è questa: una squadra che mi ricorda molto quella di due anni fa".

Sul momento di Ciro Immobile: “Non mi viene nulla in mente su come e dove possa migliorare Ciro Immobile. I suoi numeri si aggiornano ogni partita e i record non si contano. Forse l’unica apprensione che ci può essere è quella di metterlo in una teca e conservarlo a lungo. Voglio però citare due giocatori che ieri hanno fatto bene: Patric e Cataldi, tra i meno nominati, ma sicuramente due calciatori che stanno facendo sempre bene quando sono chiamati in causa”.

Su Correa: “Ha già fatto meglio dell’anno scorso. È vero che in carriera non ha mai segnato molto, ma sta cominciando ad avere i numeri da attaccante. Questo è quello che gli chiede Inzaghi e lui sta rispondendo bene. Voglio sottolineare l’aspetto della fiducia, perché è molto importante nel suo caso”.

Sulla pausa per le nazionali: “Ci sono state molto partite impegnative: tanti scontri diretti, le due partite dispendiose col Celtic. Sono stati tutti impegni ravvicinati e di grande intensità, quindi la pausa arriva nel momento giusto. Si chiude questo ciclo di 5 giornate durante il quale i biancocelesti hanno recuperato punti su tutte le dirette avversarie”.

Su Milinkovic-Savic: “Tutti si aspettano sempre di più da lui, ed è giusto che sia così. Non ha eguali e quindi si pretende tanto, però c’è da dire che fa tanto lavoro oscuro. Obiettivamente non si possono giudicare le prestazioni di un giocatore dai gol fatti: saremmo fuori strada se facessimo così. Certo qualche gol lo può e deve fare, ma non è quello il suo compito principale”.