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ROMA - L'ex centrocampista della Lazio, Gaby Mudingayi, ha ripercorso negli studi di Italia Sera alcuni momenti salienti della sua esperienza in biancoceleste. Ha esordito, innanzitutto, con l'arrivo nella Capitale: "Se è vero che Lotito mi parlò in latino? Sì, io non riuscivo a capire cosa dicesse. Sapevo dell’interesse dei biancocelesti, ma non sapevo i dettagli. Mi ha chiamato Lotito e l’unica cosa che ho capito di quella chiamata è stata ‘sono il presidente della Lazio’, e ti assicuro che ha parlato tanto. Alla fine della chiamata gli ho detto che avevo capito poco. Subito dopo ho chiamato il mio agente e mi ha chiesto ‘cosa ti ha detto?’, gli ho risposto ‘non lo so, non ho capito niente’”.
Poi il derby saltato per colpa di... Paolo Di Canio: “Tutti sapevano che ho paura dei cani, negli spogliatoi si era sparsa la voce. La settimana del derby Di Canio ha invitato tutti i nuovi a casa sua per una cena. Quando siamo arrivati ho sentito il cane di Paolo che abbaiava e abbaiava, per questo volevo entrare subito in casa perché anche solo sentire abbaiare un cane mi mette paura. Tutti erano davanti alla porta, Di Canio esce da dietro, viene di me e con la mano mi pizzica il polpaccio simulando il verso di un cane. Ho urlato come un matto, urlavo ‘mi ha morso, mi ha morso’, e tutti ridevano. Morale della favola, per la paura e per saltare mi sono stirato e ho dovuto saltare il derby”.
Sulla squadra di Inzaghi: “La Lazio è sempre una squadra in crescita, che acquista sempre consapevolezza nei suoi mezzi. Ho avuto la fortuna di giocare con Inzaghi, so che è un ragazzo intelligente, attentissimo ai dettagli. La Lazio ha giocatori importanti, e l’allenatore sta facendo bene. Appena ha iniziato a fare l’allenatore sapevo che avrebbe fatto grandissime cose. Per questo non sono sorpreso, anzi, credo che crescerà ancora”.
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