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L’età si fa sentire: è finito il tempo di Parolo

redazionecittaceleste

Il centrocampista bissa la prestazione horror con l'Atalanta. Non si capisce perché Inzaghi lo abbia rimesso in campo da mezzala

ROMA – Altro che rinnovo, forse è arrivato il momento d'appendere le scarpe al chiodo. Siamo infinitamente grati per ciò che ha dato alla Lazio negli anni Parolo, ma magari dovrebbe essere utilizzato col “contagocce” adesso in campo. L'età avanza, è “vecchietto”, non ce la fa più a correre in lungo e in largo, da due partite diventa deleterio. Inspiegabile, dopo la sostituzione con l'Atalanta a fine primo tempo, perché Inzaghi abbia deciso di riproporlo dal primo minuto da mezz'ala a Glasgow. Oltretutto Simone si è ancora una volta contraddetto. Aveva sempre assicurato d'essere uno che premia il merito, invece Cataldi era stato decisivo sabato scorso ed è finito di nuovo in panchina per far spazio a un improponibile Parolo. Quest'anno Marco era stato utile soltanto alla prima giornata con la Sampdoria, guarda caso quanto i ritmi erano bassi e aveva un senso la sua corsetta. Adesso invece non riesce più a fare nessuna interdizione, il centrocampista. Ieri sera non ha dato mezza mano a Leiva. Sul gol del Celtic va molle sul passaggio, poi calcia su Forster da un metro.

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