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gazzanet
ROMA - È un Denis Vavro galvanizzato dalla prestazione di Genova, domenica Inzaghi lo ha rilanciato e lui non ha sbagliato un colpo. Il difensore della Lazio, si è raccontato ai media slovacchi. Ecco le sue parole: "Anche se non sto giocando, faccio parte di una squadra di successo. In questo momento stiamo davvero facendo bene, dopo essere usciti dall'Europa League e dalla Coppa Italia abbiamo un solo obiettivo: il campionato".
Sulla gara di Genova: "L'allenatore mi ha detto per una settimana che se Francesco Acerbi non fosse stato in grado di giocare per un infortunio, avrei giocato io dall'inizio. Acerbi stava ancora provando, ma alla fine del riscaldamento ha avuto problemi muscolari. Per la prima volta ho giocato titolare in Serie A. Mi ha aiutato vedere che il mister aveva fiducia in me, L'ha anche dimostrato durante gli allenamenti in settimana, il che mi ha reso molto felice. Mi ha sottolineato di fare quello che avevo preparato, mi ha invitato a fare del mio meglio, poi mi ha augurato una buona partita. Sono pronto per continuare a giocare. Il resto dipende dall'allenatore. Sto facendo del mio meglio. Vado gradualmente, di allenamento in 'allenamento. Il mio manager Martin Petras mi ha anche detto che il calcio mi restituirà sicuramente quello che ci ho messo dentro".
Sulla vittoria: "Per una settimana, abbiamo pensato che non sarebbe stata una partita facile. Il Genoa è in fondo alla classifica, ma è difficile giocare sul loro campo. Fino all'ultimo minuto abbiamo dovuto lottare per la vittoria. Alla fine avevamo anche un po di paura, ma ce l'abbiamo fatta".
Sullo scudetto: "Nessuno si aspettava che fossimo così alti e così vicini alla Juventus. Ci aspettano tredici gare, vengono giocati moltissimi punti. Se continuiamo come stiamo facendo, possiamo fare una grandi cose. Vedremo alla fine della stagione dove saremo. Certo, una volta rinunciato alle coppe, vorremo provare a centrare il primo posto in campionato".
Sul Cornavirus: "Tutti hanno paura di questo virus e io non faccio eccezione. Non è una malattia classica che può essere curata. A Roma non c'è nessuna emergenza e quando siamo andati a Genova, non c'erano misure speciali. Vedremo cosa accadrà, credo che la situazione migliorerà".
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