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ROMA - Stanchi, acciaccati, ma uniti per il passaggio del turno. Tutti ancora ci credono. Tutti stringono i denti per battere il Celtic all'Olimpico. Ringhia alla sua spalla, Caicedo, alla vigilia a sorpresa prova al fianco di Ciro. Correa non s'allena dopo la botta al polpaccio, ma risponderà presente come primo cambio.
Sono segnali importanti dello spogliatoio, la Lazio non vuole mollare l'Europa subito. E, -3 dal Cluj e -4 dagli scozzesi, un altro ko sarebbe deleterio: «Dobbiamo vincere per forza per muovere la classifica – ammette Inzaghi - anche se non sarà semplice contro una squadra forte fisicamente e con tanta qualità». Anche per il ranking sarebbe sbagliato un messaggio di resa, così Simone stavolta fa un minimo turnover e forza l'infermeria. Perché nel girone E le riserve da sole hanno fatto troppa fatica. Guarda caso, l'unica vittoria (contro il Rennes) è arrivata in rimonta grazie agli ingressi dei campioni Milinkovic e Luis Alberto dalla panchina. Stasera alla fine dovrebbero alternarsi i due dall'inizio, alla luce dell'emergenza.
Cittaceleste.it
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