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ROMA - Nemmeno stavolta Strakosha riesce chiudere la porta. Ancora non si dava pace per non essere riuscito a fermare dal dischetto Ibra, rimedia altri due gol nell’ultima trasferta. Potevano essere tre se il portiere non avesse ipnotizzato Mancosu come Babacar all’andata e se non fosse riuscito a ripetersi sul rigorista con una splendida parata. L’albanese, sui due gol subiti non poteva farci nulla, ma anche lui non è esente da colpa. Come al solito traballa in uscita, rischiando d’essere infilato con una palombella. Alla fine però non è di Strakosha la maggiore responsabilità. Pesano come macigni gli errori di Acerbi a Lecce nell’ultima sfida. Passa la palla in scivolata a Falco sul pari (Patric si perde al centro Babacar) e si fa anticipare da Lucioni sul raddoppio. Ora bruciano ancora di più i dati di quella che, sino alla ripresa, era la miglior difesa della serie A. Nelle prime ventisei giornate Strakosha aveva subito appena 23 reti in 26 gare. Nelle quattro partite post-lockdown, disputate tra giugno e luglio, la squadra di Inzaghi ha incassato la bellezza di dieci reti. La differenza tra le due medie è impressionante e passa da 0.88 a 2 gol subiti a partita. La Lazio aveva la miglior retroguardia, ora è scivolata al terzo posto dietro l’Inter (33 contro 31 e 30) la Juve. Numeri e statistiche che vanno invertite e migliorate al più presto, se Immobile e compagni vogliono tornare in corsa e impensierire la Vecchia Signora nella corsa scudetto. Son convinti non sia detta ancora l’ultima parola a Formello, dopo il crollo dei bianconeri a sorpresa col Milan.
Cittaceleste.it
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