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ROMA - La fiducia fa la differenza. Inzaghi è stato prima giocatore e sfrutta come tecnico questa conoscenza. S'affida sempre ai big e alla vecchia guardia, ma non dimentica di far sentire importante chi parte dalla panchina. Può tornare utile, anzi fondamentale talvolta, all'occorrenza. Così Patric pian piano scala ogni gerarchia, diventa portafortuna (18 punti su 18 con lui in campo) e supera i suoi limiti in difesa. Così Caicedo si dimentica del dolore alla caviglia, entra e in dodici minuti risolve una partita. E il furbo Simone ribadisce a fine gara: «Se non avesse avuto quel problema, avrebbe giocato titolare a Reggio Emilia». Sappiamo benissimo tutti che è una bugia, lo dimostrano le 11 partite (su 13) fuori dell'ecuadoregno in Serie A, Inzaghi non rinuncia più dall'inizio a Correa. Eppure è buona e giusta questa tattica, anche se sinora non ha funzionato in Europa. L'allenatore credeva di poter riuscire a superare il girone con le motivazioni delle seconde linee, invece adesso si ritrova con un piede fuori, nonostante l'incertezza della matematica. In ogni caso non cambierà dopodomani la strategia: avanti con chi ha giocato meno contro il Cluj e poi si vedrà. I conti definitivi si faranno dopo questo turno, contro il Rennes (unica squadra sinora battuta) all'ultima giornata.
RILANCIO
Scacciate ogni retropensiero dalla testa, Inzaghi non voleva uscire dall'Europa. Nelle ultime annate aveva usato, bene o male, la stessa gestione della rosa. Solo dopo la qualificazione, aveva ridotto il turnover e s'era affidato ai big della squadra. Tra l'altro contro il Celtic non ha comunque funzionato, forse anche per colpa dei tanti acciacchi, un parziale cambio di strategia. Ecco perché dopodomani il mister cercherà di rimotivare gli elementi meno utilizzati della rosa. Vanno recuperati Luiz Felipe e Vavro in difesa, Parolo e Cataldi in mediana, Jony sulla fascia. Chissà se prima o poi ci sarà pure spazio per il baby Adekanye dall'inizio di una sfida.
Questa potrebbe essere persino la volta buona. Anche perché, a questo punto, il destino della Lazio non dipende più solo dalla propria bravura.
Cittaceleste.it
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