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ROMA - ROMA Un aereo senza pace. Un presidente in piena turbolenza. E una tifoseria, quella della Salernitana, in rivolta. Uscire e chiarire tutto in mezzo a questa tempesta è davvero tosta. Tutto a causa di un aereo e un viaggio di andata e ritorno che rischia di costar caro. Doveva essere il regalo di Lotito alla Lazio, una vera e propria punta di diamante per dare alla società biancoceleste un’immagine da top club europeo (e da parte laziale così è), ma è altrettanto vero che da quando vola l’aereo griffato Lazio, non fa che sollevare polveroni e creare problemi al “povero”, si fa per dire, Claudio. Dopo la gaffe di Luis Alberto nel giorno del debutto del velivolo, adesso ci si mettono anche i tifosi della Salernitana. E sembra niente rispetto a quanto accaduto col calciatore spagnolo. Quasi uno tsunami a tinte granata. E più passano le ore, più monta. Già perché il “passaggio” sull’aereo biancoceleste alla Salernitana per la trasferta lombarda, non è andato per niente giù a gran parte della tifoseria campana.
CITTA’ IN RIVOLTA
L’immagine dei calciatori in tuta granata che salgono sul Boeing laziale con tanto di aquila ha fatto il giro del web e creato una tempesta senza precedenti. Alla vigilia della partita col Monza e soprattutto dopo la batosta per 3-0 con la squadra di Berlusconi, con tanto di ritorno in Campania sempre con lo stesso aereo. E poco importa che la Salernitana sia ancora prima in classifica in serie Bi dopo anni. “Tutto ha un limite, tranne l’indecenza. La misura è colma ve ne dovete andate”, scrivono gli ultras della Salernitana contro Lotito. E non è tutto. In questo caos ci si è infilata anche la politica, cosa che, al patron laziale, forse dà più fastidio di tutti, visto che sta per diventare senatore della Repubblica. E una polemica di questo tenore non agevola. Anzi. “La dignità è la prima cosa. La squadra della Salernitana va a Monza con l’aereo della Lazio. Questo ci fa intendere che siamo una colonia. Sindaco faccia qualcosa per tutelare la dignità della città di Salerno”, le parole pesantissime che il consigliere comunale Commarota rivolge a Enzo Napoli, sindaco della città. Il patron laziale è rimasto in silenzio, stizzito dal polverone che si è alzato. Una città spaccata. Una parte comprende, un’altra non accetta. In ballo c’è pure l’incerto futuro del club, visto che in caso di promozione in A, Lotito e Mezzaroma devono vendere il club entro trenta giorni. Così recita l’articolo 16 bis delle norme federali, visto che Lotito è già presidente della Lazio e non possono esserci due club professionistici nella stessa categoria con il medesimo proprietario. Teoricamente il patron può scegliere tra le due società, ma ha già detto più volte che la Lazio non la lascia. Non resta che aspettare e vedere come vanno le trattative per modificare la norma. Sul tavolo delle trattative per le prossime elezioni in Figc c’è anche questo tema. E intanto, parlando del mercato della Lazio, arrivano grosse indiscrezioni: >>> "9 trattative possibili a gennaio!"<<<
Cittaceleste.it
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