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Notizie Lazio - Il post di Strakosha
ROMA - E' una lotta a ostacoli, la ripresa della Serie A. Lotito l'ha fatta sua e ora anche la Lazio ne sconta la pena. L'attacco da più parti continua. Dalle partitelle 3 contro 3 a Formello in poi, è partita la ricerca allo scoop per minarne la credibilità. Da settimane circolava la bufala di un giocatore biancoceleste positivo al Coronavirus, tenuto in gran segreto in infermeria. Ieri è uscito il nome di Strakosha, la sua famiglia è pronta a far partire le querela. Il club biancoceleste si schiera subito a sua difesa: «E' una bugia. Thomas sta bene, è negativo come il resto della squadra. Dite pure alla Figc di fare dei controlli a sorpresa. Se avesse qualcosa - giura il responsabile sanitario Pulcini - sarei pronto a dimettermi dalla mia carica». Al di là delle dichiarazioni, a sostegno della verità c'è la logica. Strakosha si trascina dietro una microfratttura al quinto metatarso dalla quarantena: se la Lazio avesse davvero voluto nascondere qualcosa, avrebbe potuto approfittare dell'infortunio per segregarlo in casa. Invece l'albanese sta proseguendo dal 5 maggio la riabilitazione dentro Formello (a contatto coi compagni) fra campo e palestra: pensate che la società lo avrebbe mai permesso col rischio di contagiare eventualmente il resto della squadra? Ci sarebbe la responsabilità penale, non si scherza con una roba così seria.
RIPRESA
Ora la Lazio si sente accerchiata, anche per questo sa di non potersi più permettere nessuna sbavatura. Protocollo rispettato alla virgola, ieri la seconda ondata di tamponi prima dell'inizio di ogni seduta collettiva. Ancora allenamenti in due gruppi con attacco e difesa. Da oggi però i medici hanno dato il via libera, la squadra può iniziare una “nuova vita”: 24 giorni, in teoria, di preparazione tecnico-tattica per essere davvero pronti per la ripresa. Guai a farsi distogliere dalla bagarre esterna.
Cittaceleste.it
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