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Notizie Lazio - Simone Inzaghi
ROMA - Il cuore oltre l’ostacolo. Ora solo quello può aiutare la Lazio a lottare ancora per lo scudetto. Lo si è visto a Torino, nella sesta rimonta collezionata in questo campionato: è la seconda (dopo la Fiorentina) di seguito, solo l’Atalanta in Italia ha un simile bottino, in Europa nessun altro. I biancocelesti sono caduti subito, hanno sbagliato, si sono rialzati e hanno lottato sino all’ultimo. Hanno ribaltato il risultato, Immobile e Parolo, fra i peggiori nel primo tempo. Sono saliti in cattedra i talenti Milinkovic e Luis Alberto: «Perché noi non molliamo mai e tutto può ancora succedere. Forza Lazio». Con loro c’è Inzaghi in campo, il grido di Chinaglia dalla tribuna però ora è quasi disperato. Sono squalificati Immobile e Caicedo, il baby Adekanye è ancora ai box, rimane solo Correa in avanti per sabato. La Lazio contro il Milan giocherà senza la sua coppia d’oro (Ciro-Luis Alberto, 34 gol e 20 assist in tandem, meglio di Dybala-Ronaldo) e senza attacco. Non solo, Inzaghi continua a perdere un uomo dietro l’altro. Sotto la Mole Marusic non è entrato, gli esami hanno evidenziato una ricaduta al flessore, che lo aveva tormentato l’anno scorso: una lesione fra il primo e il secondo grado, il suo campionato (come Lulic) rischia d’essere finito in anticipo. Sulle fasce toccheranno gli straordinari a Jony e Lazzari, per fortuna c’è un Lukaku redivivo. Il belga ha messo il cross da cui è scaturita le rete del successo. Questo adesso è l’appiglio a cui s’aggrappa tutta la Lazio: chiunque subentra, supera i propri limiti dando il massimo.
Cittaceleste.it
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