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ROMA - L'ex centravanti della Lazio, Bruno Giordano, ha parlato dei ritiri estivi e di come siano cambiati nel corso degli anni. Ecco le sue parole in merito ai microfoni di Radiosei: "La parte atletica? Faticavo molto sulle lunghe distanza, a fine allenamento ero stremato; meglio le ripetute e gli scatti su distanze più brevi. Non sai mai cosa sia giusto, anche l'alimentazione è cambiata. A Napoli anche durante l'anno vedevamo poco pallone".
Poi ha continuato: "Il primo anno in azzurro dal 10 luglio al 13 agosto in ritiro, da Madonna di Campiglio a Macerata. Anche con la Lazio si faticava 22-23 giorni, nel pomeriggio la sfera si vedeva solo per la tecnica individuale. Allenarsi tanto serviva forse anche a prevenire gli infortuni, adesso anche per avere maggiori ricavi si gioca subito, anche all'estero. Ovvio che il ritiro non dia la benzina per tutta la stagione, servono richiami. Quando giocavo io c'era più tempo per recuperare, oggi con tutte queste partite prima delle stesse non puoi caricare e dopo fai il defaticante”.
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