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ROMA - Un gioco così non si vedeva tempo, Inzaghi può davvero ritenersi soddisfatto. A Genova cresce col passare dei minuti in campo, la sua Lazio. Macina chilometri, accumula palle gol, un tentativo dietro l'altro. Tocchi di prima e di classe, alternative (Lazzari) sulle fasce, i 4 big a sfidarsi a suon di magie.
E' chiaro, la Sampdoria ha servito su un piatto d'argento diverse ripartenze, ma era più di un anno che non si vedevano Milinkovic, Luis Alberto, Correa e Immobile, divertirsi così, tutti insieme. Avevano fornito più di qualche indizio le amichevoli estive, alla prima giornata ecco altre conferme. I moschettieri combattono per Inzaghi, avanti col calcio totale. Impressionante la voglia di Milinkovic, spettacolare il suo sorriso a 32 denti. Lotta, sgomita, vola, Sergej, nemmeno li guarda gli avversari. Lancia Immobile ad occhi chiusi, gli regala con un tocco a giro le 101 reti. Carica in vista del derby. Luis Alberto non vuole essere meno dei compagni e così, nonostante i soliti momenti bui, illumina la gara con due assist. Il primo anche lui per Ciro con una sventagliata dentro l'area, il secondo in contropiede mettendo davanti alla porta Correa. L'argentino, capocannoniere del precampionato, spacca ancora il risultato. Annienta più volte la difesa blucerchiata con improvvise accelerate per la vittoria: suo il primo filtrante per sbloccare la partita, poi in diagonale segna e non esulta. E' un ex, ma da quando giocava sotto la Lanterna ne ha fatta, eccome, di strada. Correa quest'anno può essere davvero la catapulta per entrare nell'Europa che conta.
L'obiettivo Champions è sbandierato, Immobile stavolta vuole centrarlo. Anche domenica sera, qualche gol se l'è mangiato, in altre due occasioni è stato bravo Audero. L'importante però è che Ciro si sia sbloccato subito e superato quota cento. Deve tornare al suo livello, troppo magro il bottino (15 gol) dell'ultimo campionato per uno del suo calibro. Tutti i magnifici quattro hanno iniziato col piede giusto e devono tenerlo in caldo. Perché la Lazio è una squadra votata all'attacco, ma deve segnare sempre un gol in più dell'avversario. A Genova tuttavia è arrivato pure un altro segnale positivo: la difesa e Strakosha hanno fatto il loro sporco lavoro, nessun gol subito. Contro la Roma domenica prossima si avrà un altro più concreto responso. Per adesso 3 a 0 secco, porta inviolata e palla al centro.
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