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ROMA - Il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, attraverso il suo "taccuino biancoceleste" pubblicato su Facebook ha parlato del pareggio nel derby con la Roma. Questo il post: "Il derby di ritorno ha confermato che nelle stracittadine i pronostici della vigilia non valgono. Perché i risultati reali non tengono mai conto delle tante chiacchiere precedenti. Qualcuno, per la verità, aveva immaginato che Roma-Lazio sarebbe finita con un pareggio. Ma a nessuno era mai venuto in mente che la partita del ritorno sarebbe stata identica, ma a parti ribaltate, di quella dell’andata. Il primo uno a uno era andato stretto alla squadra biancoceleste, il secondo alla squadra giallorossa. Con l’aggiunta, però, che mentre il pareggio di settembre non ha spostato di una virgola il percorso successivo delle due squadre, quello di fine gennaio consente alla Lazio di mantenere invariata la distanza che la separa dalla Roma e rappresenta un importante passo in avanti, nel giorno in cui la Juventus perde rovinosamente con il Napoli e l’Inter compie un mezzo passo falso con il Cagliari, nella strada che la potrebbe condurre alla Champions. Per i biancocelesti, quindi, quello conseguito malgrado l’intensità e la capacità messe in mostra dai giallorossi, è un pareggio più che utile"
Poi sulle tifoserie: "Ma l’utilità per la Lazio è solo un aspetto del derby di ieri. Perché c’è un secondo aspetto che va sottolineato e che merita di essere considerato estremamente importante e significativo: quello della estrema correttezza messa in mostra dai tifosi di entrambe le squadre all’interno dello stadio. Un risultato del genere non era affatto scontato. Perché le tensioni suscitate artificiosamente alla vigilia avevano suscitato grandi preoccupazioni per fortuna risultate del tutto infondate. Tutto è bene quando finisce bene, allora. Anche se su quelle tensioni artificiose andrebbe compiuta una riflessione sui suoi artefici non identificati e sulle loro reali motivazioni. Negli anni ’70 quando si verificavano vicende, sconvolgenti ma oscure, l’interrogativo che subito veniva posto per cercare di identificare gli autori era “cui prodest?”. Già, a chi conveniva ed a chi è convenuto suscitare quelle tensioni?"
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