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Di Giovanni Manco
ROMA - In questi giorni si sente spesso parlare di moduli e turnover, quasi tutti gli allenatori però sembrano voler far passare un messaggio diverso: "Non contano i moduli, ma le idee". In effetti Inter e Lazio ci dimostrano che si può giocare con lo stesso schieramento, ma con un atteggiamento diverso. Domani sera si va a San Siro, ecco l'analisi dell'avversario.
Inter e Lazio giocheranno a specchio, il che lascia presupporre che i duelli individuali decideranno le sorti del match. La Lazio non ha paura, vuole giocarsela anche contro una grande squadra qual è quella di Antonio Conte.
Le squadre di Conte, e quindi l'Inter, corrono senza sosta: è difficile vedere un giocatore uscire dal campo con la maglia non sudata. Lo schieramento nerazzurro è molto differente rispetto a quello di Inzaghi, in termini di atteggiamento ed interpretazione. Gli attaccanti dell'Inter - specie Lukaku - sono molto bravi a tenere la posizione rappresentando un punto di riferimento preciso per il portatore di palla. Cosa diversa dai vari Correa ed Immobile, bravi anche ad allargarsi in modo da incentivare gli inserimenti delle sottopunte.
Non solo: raramente gli esterni di Inzaghi attaccano nello stesso momento, cosa che invece avviene - a seconda delle fasi del match - nell'Inter di Conte. Contro il Parma, ad esempio, è stato Marusic a fungere da attaccante aggiunto in fase offensiva con Lulic maggiormente bloccato.
Per finire il baricentro, nettamente più alzato e propenso al pressing quello dell'Inter. Un po' più guardingo - e questa è la novità tattica dell'ultima uscita - quello della Lazio. Tutti hanno infatti notato una differenza d'atteggiamento contro il Parma, una differenza tattica da parte di Inzaghi che ha preferito rinunciare al pressing in modo da non scoprire troppo la Lazio, ma anche in modo da non far stancare troppo l'11 come avvenuto nei tragici secondi tempi di Ferrara e Cluj. Interpretare e capire le fasi della gara, gestire il pallone, potrebbe essere questa la nuova natura della Lazio. Il gioco dell'Inter, da questo punto di vista, è leggermente più martellante. Conte è il primo dei difensori, sempre pronto a sbracciare e ad invitare i suoi ad alzarsi. Sicuramente, ci sarà da sudare.
Nota bene: calci piazzati e tiri dalla distanza sono ulteriori armi in dotazione dell'equipaggiamento nerazzurro. I quattro gol nel 4-0 al Lecce sono arrivati tutti con tiri dalla distanza. Sensi e Brozovic (già due gol a testa in campionato) sono i pericoli principali. Contro Cagliari e Milan le partite sono state sbloccate con schermi da calcio piazzato. Godin, de Vrij, Skriniar, Lautaro Martinez, Lukaku... Giocatori fisicamente prestanti, capaci di aggiudicarsi parecchi duelli aerei.San Siro sarà un catino,la Lazio è attesa dalla marea nerazzurra.
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