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ROMA - L'equilibro nasce dal buon senso. Non è un caso che, come contro il Parma, col Genoa la Lazio regga anche nel secondo tempo. Il pressing è ragionato, Leiva cresce piano piano con un lavoro straordinario: 10 chilometri percorsi avanti e indietro, imposta (95 tocchi), sradica palloni (4 tackle e 4 anticipi) a ogni avversario. Decisivo anche l'ingresso di Caicedo per tenere alto il baricentro e il possesso in attacco.
Era successo d'altronde con Caicedo a San Siro. Dove Immobile era entrato al suo posto nervoso, domenica invece rieccolo – prima del gol da capocannoniere liberatorio - sin troppo generoso. Suo l'assist per l'1 a 0 di Milinkovic e anche per il raddoppio annullato a Luis Alberto. Bentornati i due campioni spariti a Milano, la Lazio non può prescindere dal loro genio. Lo spagnolo inventa e pennella, è il regista (30 passaggi offensivi completati) assoluto. Il serbo mostra tutto il suo repertorio: interdizione, fisico (9 duelli vinti), qualità (4 chance create) e gioco aereo. Per Sergej finalmente sopratutto il primo gol in questo campionato.
Cittaceleste.it
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