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gazzanet
di Lorenzo Beccarisi
ROMA - È una Lazio ricca di defezioni quella che scende in campo contro la Fiorentina, Lazio che risente mentalmente di queste difficoltà. L'approccio alla partita, infatti, non è dei migliori, con la Fiorentina che pressa e spaventa la retroguardia. Il vantaggio, in effetti, è Viola: Franck Ribery segna un gol da antologia, prendendosi beffe prima di Parolo e poi di Acerbi, il suo destro batte Strakosha. Il primo tempo finisce così.
RIMONTA BIANCOCELESTE - Nel secondo tempo la Lazio entra con un'altra testa e prova ad affacciarsi con maggiore insistenza dalle parti dei Dragowski. Gli sforzi - seppur timidi - vengono premiati con un calcio di rigore. Al 66' Caicedo addomestica alla grande un cross di Jony, l'aggancio prende in contro tempo il portiere avversario che stende l'ecuadoriano. L'arbitro non ha dubbi e fischia il calcio di rigore. Immobile spiazza Dragowski ed è 1-1. Pochi minuti dopo Immobile ha l'occasione del sorpasso, ma spara alto col destro un cross al bacio di Lazzari. La Fiorentina cessa la sua pressione e la Lazio ne approfitta capendo, minuto dopo minuto, che il sorpasso è cosa possibile. Ed avviene all'83': un'azione tutta verticale in puro stile inzaghiano mette Luis Alberto nelle condizioni di calciare dal limite dell'area. Il rasoterra è imprendibile: 2-1 e vittoria Lazio. Il discorso scudetto, è tutt'altro che chiuso.
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