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ROMA - Ripresa a ogni costo. Anche se le eventuali nuove regole, legate all'emergenza Coronavirus, non rendono certo la Lazio favorita nella lotta scudetto. Lotito lo sa bene, forse anche per questo ha rinunciato a tagliare gli ingaggi della squadra, al momento. La forza d'Inzaghi e dei suoi ragazzi, sino allo stop del campionato, era stata l'unità del gruppo e sopratutto l'entusiasmo. Sarà fondamentale ritrovarlo e ripartire senza malumori e lo stesso veleno per raggiungere l'obiettivo. La Lazio è stata fermata nel frangente più bello, dopo il ventunesimo risultato utile consecutivo. Dovrà ricominciare dallo scontro diretto con l'Atalanta, ma difficilmente a Bergamo. C'è sempre la possibilità di giocare le ultime 12 giornate di Serie A nel centro-sud al vaglio, la Lega oggi avrà anche questo punto all'ordine del giorno. Di sicuro in trasferta i biancocelesti non giocheranno all'Olimpico, che avrà comunque tutt'altra forza pure quando si disputerà un match casalingo. Sul fatto che il torneo si concluderà a porte chiuse infatti non c'è più alcun dubbio e va considerato sul serio. Nel cammino trionfale, il pubblico è stato in assoluto un valore aggiunto: senza o lontano da Roma, la Lazio ha spesso faticato quest'anno.
GARE, CAMBI E KO
Partite ravvicinate, gare praticamente ogni tre giorni e – anche se tutte in serale – con un caldo crescente. Con un calendario così fitto, la Lazio aveva accusato la stanchezza già a novembre e dicembre. Non a caso, dopo l'uscita dall'Europa, è iniziato il vero ruolino di marcia devastante. Inzaghi aveva cercato di ovviare alle Coppe con un turnover, a volte quasi totale. Stavolta niente da fare, doppia (anche in Tim Cup) eliminazione. Perché la verità è che la squadra biancoceleste, fortissima nell'undici titolare, non aveva una rosa adeguata per affrontare la tripla competizione. E questo problema rimane coi tempi stretti per recuperare. Anche se le prossime riunioni dovessero – come sembra - portare da 3 a 5 i cambi nelle nuove norme. Da una parte faranno comodo anche a Inzaghi più sostituzioni a disposizione, ma per le concorrenti rischiano di diventare autentiche armi segrete. Basti pensare al parco giocatori di Inter e Juve, ma anche di Atalanta e Roma (inferiori a livello di campioni, più attrezzate nelle panchine), volendo aggiungere altre avversarie. Tra l'altro questa sosta forzata ha dato una mano a tutte le infermerie, tranne a quella biancoceleste. A fine febbraio la Lazio aveva i big Acerbi e Lulic ai box, in un'eventuale ripresa a giugno non cambierebbe la situazione: adesso Leiva out al posto del difensore, insieme al capitano rischia di saltare almeno le prime 3-4 partite. Un altro ostacolo tricolore.
Cittaceleste.it
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