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ROMA - La Lazio si è definitivamente rilanciata in ottica Champions League. Serviva una vittoria contro l'Inter e i biancocelesti l'hanno ottenuta.
Anche se con un po' di giustificata sofferenza, la squadra di Inzaghi è sembrata comunque superiore a quella di Spalletti, soprattutto a centrocampo. Alla fine il risultato l'ha premiata e ora la corsa al terzo e al quarto posto si fa interessante. La Lazio però deve accelerare. Non deve compiere l'errore di specchiarsi dopo il gran risultato di San Siro. Mancano ancora nove gare, ci sono 27 punti in palio (30 considerando il recupero contro l'Udinese), e i biancocelesti dovranno cercare di accumularne il più possibile. Di tutto ciò e non solo ce ne ha parlato il celebre radiocronista della Rai, Francesco Repice. Ecco come si è espresso in esclusiva per Cittaceleste.it.
Come le è sembrata la Lazio vista contro l'Inter?
"Ho tanti aggettivi per la Lazio vista a San Siro. Brava, umile, pragmatica, intelligente. Tutte caratteristiche che rispecchiano il suo allenatore. I biancocelesti hanno rischiato un po' nelle uscite 'leggere' col pallone tra i piedi dalla propria area. La squadra mi è piaciuta molto di più quando lanciava il pallone via verso Milinkovic. Per il resto si è vista una squadra che ripartiva bene e soprattutto sempre con periocolosità. C'è poco da dire, la Lazio è lo specchio di Inzaghi. In partite come quella di San Siro è inutile fare il garibaldino. Meglio aspettare e sfruttare le proprie qualità e i risultati si sono visti. Parliamoci chiaro, la Lazio ha concesso massimo dieci minuti di partita all'Inter, ma sono sempre stati più vicini i biancocelesti al raddoppio che i nerazzurri al pareggio".
La magia di Luis Alberto ha riacceso Milinkovic. Quanto saranno importanti entrambi da qui a fine stagione per la Lazio?
"Bhè, stiamo parlando dei due giocatori con più talento nella Lazio. Ritrovarli ora è fondamentale. Questo è il rush finale e il raggiungimento degli obbiettivi si decide ora. Luis Alberto e Milinkovic alzano la media, permettono ai biancocelesti il salto di qualità. In campo puoi impegnarti, non sbagliare nulla, ma se non metti quel pallone col contagiri come fa il numero dieci spagnolo in occasione del gol del serbo allora c'è poco da fare. Se loro sono nelle giuste condizioni psicofisiche la Lazio può pensare in grande".
Ad oggi, chi vede come favorite per la corsa ai posti Champions?
"Considerando il fatto che la Roma si è chiamata fuori praticamente da sola nonostante avesse una squadra migliore delle altre, se Lazio e Atalanta non sfruttano la situazione sarà solo colpa loro. Biancocelesti e bergamaschi vanno a una velocità superiore di Inter e Milan, è inutile nascondercelo. Da qui in avanti però dovranno dare il massimo. Va bene stare meglio fisicamente, ma i due club devono mettersi in testa che questo è il momento decisivo. Secondo me sono loro due le favorite. L'Atalanta è una squadra che ti trita, ha un'intensità devastante. È una sorta di piccolo Liverpool. La Lazio invece ti dà un po' più di respiro, ma ha molta più qualità. Con Luis Alberto e Milinkovic al meglio, e con la rabbia di Immobile, i biancocelesti potranno andare a prendersi la qualificazione".
Quanto rimane importante il lavoro di Immobile nonostante non abbia segnato in queste ultime gare tra Lazio e Nazionale?
"Innanzitutto è giusto dire che Lazio e Nazionale fanno un gioco diverso. Quando viene schierato con l'Italia, Immobile deve condividere il suo spazio spazio con altri due compagni di reparto, e credo che lui non sia perfetto per quel tipo di manovra. Lui vuole tutto il fronte per sé, corto o lungo, largo o stretto che sia. Perciò, l'ideale per l'attaccante biancoceleste è avere due uomini di fantasia dietro di lui, così come accade con Inzaghi. Da lì poi va da solo perché ha grande capacità di prendere le difese avversarie alle spalle. Poi aggiungo che tutto ciò che fa Immobile è utile, e un esempio è il gol di Milinkovic contro l'Inter. Se il numero 17 non si porta via due difensori, Savic non si ritroverebbe mai solo contro Brozovic in un mismatch per il croato viste le differenti altezze. Immobile è importantissimo per la Lazio, e i gol arriveranno".
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