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Esclusiva – Manfredini: “Non serve il bel gioco, conta vincere. Quarto posto? Questa Lazio se lo dovrà sudare”

redazionecittaceleste

Le parole dell'ex calciatore della Lazio, Christian Manfredini, sulla vittoria contro l'Empoli e su dove possono arrivare i biancocelesti

ROMA - La Lazio ha archiviato anche l'esame Empoli, la seconda tappa del "mini-tour" di partite più semplici sulla carta. 1-0 firmato ancora Caicedo.

In un solo colpo la Lazio supera Atalanta, Roma e Milan e si riprende, anche se momentaneamente, il quarto posto. In seguito alla vittoria dell'Olimpico, in esclusiva per Cittaceleste.it ha parlato Christian Manfredini. 9 gol e 1 assist in 136 partite nella sua esperienza a Roma. Ecco come l'ex centrocampista ha parlato non solo della gara contro l'Empoli, ma anche del cammino della squadra di Inzaghi, sia in campionato che in Europa League.

Come ti è sembrata la Lazio contro l'Empoli?

Ho visto la gara a spezzoni, ma mi è sembrata una Lazio compatta. In questo momento anche se manca brillantezza è il risultato che conta, un po' stile Juventus. In due partite i biancocelesti hanno ottenuto due vittorie, ed è questa la cosa fondamentale. Quando ci sono i successi di conseguenza si rasserena l'ambiente e si lavora più tranquillmente. Ci tengo però a sottolineare che la Lazio non era in crisi prima di queste gare, anzi era in linea con i programmi. L'ottimo campionato scorso ha fatto sì che quest'anno si creassero spesso mugugni, ma bene o male la squadra è sempre lì. La differenza è che quest'anno sono andati un po' a rilento giocatori chiave come Luis Alberto o Milikovic, e in più è stato parecchio fuori un pilastro come Lucas Leiva.

Quanto è stato importante l'apporto delle secondo linee allo Stirpe e all'Olimpico?

Le seconde linee sono sempre importanti. Su tutti ha brillato Caicedo. E' un buon attaccante. Se giocasse di più secondo me farebbe ancora meglio, ma davanti a lui c'è Immobile, quindi non è così facile guadagnarsi il posto. L'ecuadoregno comunque si è fatto trovare pronto dal mister (parla del suo ex compagno di squadra Simone Inzaghi). In generale quando si gioca meno è normale che ci siano musi lunghi, ma è l'allenatore che decide. Non è facile coinvolgere tutti. Lottare su più fronti però corrisponde ad avere più possibilità di giocare.

Ti è sembrato convincente l'esordio di Romulo?

Romulo è un giocatore che a me piace molto. E' un esterno di quantità, ma anche qualità. Può stare bene in questa Lazio. I biancocelesti avevano bisogno di un rinforzo di questo tipo. Contro l'Empoli ha fatto quello che doveva fare. Si sa che quando si vince va sempre tutto bene, ma sicuramente il suo esordio è stato positivo.

Come vedi la Lazio per la corsa Champions?

Come spesso ho detto, la Lazio l'anno scorso è stata strepitosa. Solamente per propri demeriti non è andata in Champions League. Il mancato match point in casa contro l'Inter ha dimostrato che c'è ancora qualcosa su cui lavorare. Quest'anno di certo la squadra non sta giocando come la passata stagione, ma ovviamente lotterà fino alla fineper raggiungere il proprio obbiettivo. Dovrà sudarsela la qualificazione.

...e in Europa League?

Ora arriva il bello. Dai sedicesimi di finale subentrano le terze classificate in Champions, ed è proprio ora che il torneo diventa molto competitivo. Sale la difficoltà, ma allo stesso tempo anche il fascino di questa competizione. Non so dove possa arrivare questa Lazio. Già contro il Siviglia sarà dura, ma solo divertendosi e dando il massimo i biancocelesti potranno togliersi delle soddisfazioni.