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Di Canio: “Esultare sotto la Nord? Ora potrei farlo solo da allenatore”

redazionecittaceleste

Ecco le parole dell'ex attaccante e simbolo della Lazio, Paolo Di Canio

ROMA - Anche Paolo Di Canio ha detto la sua sulla ripartenza del calcio. Ecco come l'ex attaccante e simbolo della Lazio si è espresso a Casa SkySport: "La ripartenza per i calciatori? Immaginate il punto di vista degli atleti. Il 52% di questi ultimi stanno dando segni di depressione perché abituati ad altri ritmi. Il loro solito pensiero è 'vado al campo a sfogarmi. Sono un protagonista sociale non solo per me stesso. conto qualcosa'. Ora invece stanno chiusi, quasi non se li fila nessuno e questo pesa molto sulle menti. Il futuro appare incerto, perciò secondo me andare in ritiro ora sarebbe la cosa più bella per i calciatori, perché tornano ad essere protagonisti e socializzano con le dovute distanze dai propri compagni".

Taglio stipendi: "Essendo un privilegiato come calciatore avrei accettato e avrei preso in mano la situazione nel far capire di dover fare qualcosa per dare un segnale. Avrei aspettato comunque le direttive del mio club magari facendo da tramite, come Chiellini alla Juventus. In Inghilterra si era deciso per il 30% per i club, alla fine niente da fare, ma si è creato comunque un fondo per la ricerca sanitaria".

Sul West Ham: "Io allenatore degli Hammers? Il West Ham ce l'ho nel cuore. Questo è un sogno che rimane lì. Certamente nel profondo del mio cuore c'è questo sogno, anche se ora mi sto cimentando in altri campi. Guardate che bella quella maglia claret and blue. Giocare in un Paese come l'Inghilterra ed essere ricordato così bene per un italiano è fantastico. Sono molto felice di quello che ho ottenuto".

Sulla Lazio: "Se mi manca esultare sotto la Nord? Io sono strano, ma non lo dico per fare quello diverso. Io sono atipico e per ogni giorno della mia carriera ho pensato che sarebbe finita quella da calciatore. Non voglio dire che non provo emozioni per il passato. Io quando rivedo quelle immagini le chiamo come 'malinconia gioiosa'. Non mi manca esultare da giocatore perché so di non poterlo fare ora. Sono romantico, ma realista. Ora però potrei farlo da allenatore".

Sulla Superlega: "Non sono d'accordo. Non permetterebbe ai club minori di crescere. Toglierebbe il senso del gioco. Già c'è disparita nei diritti tv, se aggiungi la Superlega togli anche la possibilità di sognare".