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gazzanet
ROMA - La confusione che si sta creando si rinviene tutta quante nei minuti che hanno preceduto il fischio d'inizio di Spal-Parma: squadre richiamate negli spogliatoi, e poi rimandate in campo. Un'immagine, è l'emblema di una comunicazione sempre più difficoltosa tra il Governo e la Lega Calcio, ognuna delle parti sembra andare verso una direzione incurante dell'altra. Il Coronavirus c'è, esiste, è pericoloso, e si sta spandendo a macchia d'olio in tutta l'Italia. I calciatori, seppur seguiti e perennemente sottoposti a controlli non sono immuni da rischi, ecco perché il calcio potrebbe davvero fermarsi.
DOMANI GIORNO DECISIVO - Per la giornata di domani è stato fissato un consiglio straordinario dove, salvo sorprese, dovrebbe venire alla luce la decisione definitiva. Gli schieramenti sono ormai noti: da una parta la Lega Calcio di Del Pino che non vuole saperne di stop e spinge per proseguire a porte chiuse; dall'altra il Governo guidato dal Ministro Spadafora e l'AIC di Damiano Tommasi che invece spingono per un'interruzione di tutte le attività.
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